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"A Reggio non esistono fortezze inespugnabili"

"A Reggio non esistono fortezze inespugnabili"

«Qui a Reggio non esistono fortezze inespugnabili e i capiclan si nascondono nel loro territorio, perchè scelgono di non abbandonare mai il comando. Ed anche Giuseppe Giorgi è stato catturato a casa propria, viveva nella sua “fortezza”, tanto è grande la sua abitazione nel centro di San Luca, dove risiedono abitualmente anche i suoi familiari». Non nasconde grande emozione per questo ennesimo, straordinario risultato operativo, della “Squadra Stato” che lui stesso coordina e guida, il procuratore di Reggio, Federico Cafiero de Raho. Aggiungendo: «Anche in questa operazione la “Squadra Stato” ha fatto emergere quanto il lavoro sia intenso, continuo, contro la ’ndrangheta e i suoi fiancheggiatori».

Raggiante il neo comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, generale Vincenzo Paticchio: «Festeggiare l’anniversario della Repubblica con l’arresto di Giorgi è un grande onore per tutti noi. Restiamo fermamente impegnati nel perseguire l’obiettivo di garantire la legalità in questa provincia e in questa regione. Voglio ringraziare non solo i magistrati che con noi sono impegnati nella concretezza del quotidiano per questo obiettivo, ma anche le famiglie dei carabinieri che si sacrificano insieme ai propri familiari in questo duro lavoro».

Pochi dettagli sulle operazioni di cattura del superlatitante della ’ndrangheta reggina, con un posto tra i primi 5 più pericolosi d'Italia: «Ci stavamo lavorando da ottobre del 2016 - ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, colonnello Giancarlo Scafuri - senza che una sola parola che avrebbe potuto sacrificare mesi e mesi di duro lavoro sia sfuggita. Arrestare Giorgi a casa sua è la conferma di come i veri capibastone non si spostino mai dal loro territorio per comandare meglio e seguire efficacemente i loro loschi affari».

Tocca al colonnello Vincenzo Franzese, comandante del Reparto operativo del comando provinciale di Reggio, entrare nel merito dei 156.900 euro in banconote di grosso taglio rinvenute nel nascondiglio del super latitante : «Erano murate in una intercapedine, banconote nuovissime e avvolte in cellophane. Giorgi, quando ha capito di essere stato scoperto, è uscito a mani alzate senza opporre resistenza. Non era armato e l’operazione si è potuta concludere senza alcun impedimento di sorta».

Poche parole per i tenente colonnelli Alessandro Mucci (nucleo investigativo), Pasqualino Toscani (Gruppo Locri) e Mauro Biasin (Cacciatori Calabria). Sono i tre ufficiali che hanno operato sul campo, seguendo le indagini e stanando il ricercato. 

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