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Vincenza Mogavero: "Se eletta mi dimetterò"

Vincenza Mogavero: "Se eletta mi dimetterò"

«Ritiro ufficialmente la mia candidatura». Scandisce bene le parole ed è decisa a chiarire la sua posizione davanti a tutti, Vincenza Mogavero, la candidata di Bagnara finita nella bufera perché ritenuta dal presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, “incandidabile” a causa di una condanna, con sentenza definitiva, per il reato di intestazione fittizia di beni che risale ad alcuni anni fa.

La Mogavero è tra i candidati della lista civica che fa capo al candidato sindaco Massimo Zoccali. Appena saputo della comunicazione della Bindy, è rimasta angosciata, rivelando di non si aspettarsi «un polverone simile». Per questo motivo non ha esitato un attimo a spiegare come sono andati realmente i fatti: «Mi sono interessata al programma politico portato avanti da Zoccali più che altro per amicizia e ho dato il consenso alla mia candidatura per dare un sostegno al suo progetto di candidarsi a sindaco. Devo sinceramente confidare che io non sono una politica, non l’ho mai seguita né tantomeno mi sono mai interessata alle vicende amministrative della città di Bagnara: molti meccanismi legislativi, infatti, sono a me sconosciuti».

Chiariti questi punti, la Mogavero continua: «Personalmente avevo reso noti i miei precedenti penali ma non mi è stato spiegato con chiarezza da nessuno che la mia candidatura non poteva essere presentata».

Mogavero, comunque, ribadisce che non ha intenzione di essere eletta e, qualora risultasse nella rosa di coloro che siederanno negli scranni di Palazzo San Nicola, non esiterà un momento a rinunciare al seggio immediatamente.

L’on. Bindi, per quanto riguarda il suo caso, è stata comunque chiara: «La questione è stata rilevata dopo le 48 ore, quindi risulta candidata e se sarà eletta sarà ineleggibile. Le elezioni a Bagnara, a questo punto, sono viziate dalla presenza di una candidata che candidata non doveva essere».

La cittadina tirrenica, perciò, si ritrova nuovamente nell’occhio del ciclone. Dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di due anni fa, gli elettori erano convinti che si potesse finalmente tirare un sospiro di sollievo. E, invece, la città si ritrova nuovamente sotto i riflettori nazionali della cronaca e non per fatti positivi. E risuonano in modo incessante, infatti, anche le parole che il prefetto Michele di Bari ha pronunciato solo qualche giorno fa proprio davanti alla commissione parlamentare antimafia presieduta dalla Bindi: «Alcuni candidati di Bagnara anche se hanno condizioni di candidabilità ed eleggibilità sono collegati con soggetti che hanno “controindicazioni”, o direttamente o indirettamente, e ho la vaga impressione che daranno molto lavoro alle Prefetture». Quindi il prefetto Michele di Bari ha concluso: «Nel Comune di Bagnara, sciolto per la prima volta nel 2015, è continua la presenza delle cosche...».

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