È partito dalla difesa a oltranza dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, poi è passato all’Aeroporto e alle Attività produttive, infine ha terminato con l’Accoglienza ai migranti. «Quattro A che saranno decisive per il futuro della nostra città», ha spiegato il sindaco Giuseppe Falcomatà. E poi ha aggiunto come se fosse il leader di un’agenzia internazionale di rating: «Reggio ha bisogno di quelle quattro A. Servono per fare crescere la città, ma Reggio da sola non ce la può fare».
Un Falcomatà così non si era mai visto in Consiglio finora. Meno sognatore e più realista del re, il primo cittadino ha guardato in faccia la realtà prendendo spunto dall’ennesimo sbarco al porto di oltre mille migranti: «È giunta un’altra nave in città e sono sbarcati, tra gli altri, quasi trecento minori non accompagnati. È dura andare avanti a questo ritmo. Noi, finora, non ci siamo mai tirati indietro. Reggio Calabria, in questi anni, ha fatto più del suo dovere: ha dato dignità all’accoglienza. Ha aperto le sue braccia e l’ha fatto con grande dignità e umanità ma oggi siamo arrivati al punto di non poterla più garantire. Reggio è dietro solo a Catania ed Augusta per numero di migranti accolti, ne abbiamo ospitati oltre 3600, che sono tanti se si pensa ai 2000 di Napoli, ai 1000 di Taranto o ai 295 di Bari. Il rapporto numerico così com’è non regge e questi numeri impongono un dibattito franco e aperto. Se poi al nostro porto arriva una nave carica di migranti ogni tre giorni, tutto diventa terribilmente più complicato».
«Mi piacerebbe – ha detto ancora Falcomatà – che si tenesse al più presto un consiglio comunale aperto al porto. Siamo pronti a discutere del problema e ad accogliere ogni suggerimento dalle associazioni per potere continuare a garantire una dignità all’accoglienza, perché Reggio ha già dimostrato di essere una città civile e non razzista».
Capitolo a parte l’allarme di via Cappuccinelli. «È un caso che non esiste – lo chiude il sindaco –. La prefettura ha solo chiesto a un privato la disponibilità di un immobile per farne un Centro di accoglienza. Tutto qui. Da una richiesta di informazioni è nato un putiferio senza che ce ne fosse ragione».
Seconda A: l’aeroporto. «Serve un rilancio. È tutto in fase di evoluzione. Giovedì ci sarà un consiglio comunale aperto ma garantire collegamenti che consentano di andare a tornare nello stesso giorno è il minimo sindacale da cui partire».
Terza A: attività produttive. «Siamo pronti a fare partire decine di cantieri che sono bloccati solo perché manca un firma del direttore generale del Mit. Una situazione inaccettabile. I cantieri oltre a opere utili alla città, muovono anche l’economia».
Quarta A: l’agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Falcomatà non fa sconti: «È una situazione kafkiana che non comprendiamo. La sede istituzionale deve restare qui e basta. Non accettiamo niente di meno. Io sto spingendo sui senatori Pd, altri incalzino i propri rappresentanti politici. Su questo argomento non ci si può dividere. Anzi deve essere una sfida positiva e un punto di partenza per rilanciare la nostra città».
L’on. Jole Santelli (FI) è preoccupata: «Ho appreso che è stato allestito un centro per le malattie cutanee, a Reggio Calabria, in previsione dello sbarco di ulteriori migranti e vorrei chiedere alle autorità sanitarie quali patologie possano avere queste persone e se necessitino di interventi in quarantena. È presumibile che questa richiesta specialistica sia stata fatta da medici di Ong accorsi in mare. È doveroso che i cittadini siano informati proprio per evitare psicosi da contagio e per consentire le cure del caso anche fuori dalla Calabria. Ci attendiamo risposte nell'interesse della verità e della salute, sia dei migranti che dei calabresi».
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