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'Ndrine di Rosarno, 14 condanne

'Ndrine di Rosarno, 14 condanne

Già scarcerate due delle quattro persone assolte ieri dalla Corte d’Appello di Reggio.

Domenico Bellocco (difeso dagli avvocati Gianfranco Giunta e Sergio Contestabile) e Francesco Oliveri (difeso dall’avvocato Luca Cianferoni) hanno ritrovato la libertà – «per non aver commesso il fatto» – dopo aver atteso da reclusi il verdetto di secondo grado del processo “Sant’Anna”, emesso dopo una lunga ed approfondita camera di consiglio dal collegio presieduto da Massimo Gullino, con giudici a latere Tommasina Cotroneo e Concettina Garreffa. Assoluzione anche per Antonella Bruzzese e Domenico Corrao.

Rideterminate otto condanne: Salvatore Barone (9 anni), Umberto Bellocco (20 anni), Giuseppe Ciraolo (7 anni e 4 mesi), Michele Forte (6 anni e 3 mesi), Elvira Messina (6 anni e 3 mesi), Umberto Emanuele Oliveri (6 anni), Antonella Bartolo (2 anni 2 mesi e 20 giorni), Rossana Bartolo (2 anni 2 mesi e 20 giorni). Confermate in Appello le condanne inflitte in primo grado nei confronti di Domenico Bartolo, Mercurio Cimato, Massimo Paladino, Giorgio Antonio Seminara, Biagio Sergio e Salvatore Zangari.

Accuse pesanti sostenute dalla Procura distrettuale antimafia nei confronti delle persone coinvolte nell'indagine “Sant’Anna” e ritenute inserite a pieno regime nelle potenti cosche Bellocco e Pesce, le storiche dinastie mafiose di Rosarno.

Le accuse sono, a vario titolo, associazione mafiosa, armi, intestazione fittizia di beni e favoreggiamento. Una sfilza di reati aggravati dalle modalità mafiosa, per aver agevolato le organizzazioni mafiose con il proprio operato.

Tante accuse sono però crollate dopo il verdetto dei giudici dell'Appello di Reggio Calabria.

Il processo “Sant’Anna” è nato da due operazioni parallele condotte dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale e del Comando provinciale di Reggio (tra il 2012 e il 2014) finalizzate alla cattura dell'allora latitante Giuseppe Pesce, detto “Testuni”, divenuto reggente dell’omonima cosca all’indomani della cattura del fratello capoclan, Ciccio Pesce; la seconda retata ha avuto come obiettivo la ’ndrina capeggiata da Umberto Bellocco.

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