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Strage di Duisburg, dieci anni dopo il ricordo di chi non può dimenticare

Strage di Duisburg, dieci anni dopo il ricordo di chi non può dimenticare

A dieci anni dalla strage di Duisburg, il dolore per la morte dei loro figli è uguale a quello provato in quel terribile giorno di ferragosto del 2007. Una ricorrenza che hanno voluto ricordare com poche parole Marianna Carlino, madre dei fratelli Francesco e Marco Pergola, e Antonia Giorgi, mamma di Marco Marmo. Tre delle sei giovani caduti davanti al ristorante “Da Bruno”: gli altri erano Francesco Giorgi, Sebastiano Strangio e Tommaso Francesco Venturi.

«È un vuoto senza fine, e non sono mai riuscita a comprendere il significato di quello che è accaduto» racconta la signora Marianna Carlino, che insieme al marito e all’altro figlio è stata comunque forte in questi anni nell’affrontare il dolore che porta dentro il cuore. “Warum ?” (perché?), si leggeva in un cartello scritto da un mano pietosa sul luogo dela strage, e il medesimo interrogativo, a distanza di un decennio, si pone la madre dei fratelli Pergola: ragazzi, racconta, lontani da ambienti criminosi che si trovavano in Germania per lavoro, partiti da Siderno con la speranza di crescere professionalmente. «Oggi – dice la signora Marianna – Francesco avrebbe 32 anni e Marco 30. Erano e sarebbero stati i pilastri della nostra casa. Forse si sarebbero sposati e adesso avrei dei nipotini. E invece, una mano assassina ha portato la rovina in casa mia».

Anche Antonia Giorgi sin dal primo momento ha lottato con tutte le proprie forze per la memoria del figlio. «Il dolore – dice – è sempre uguale. Marco è nascosto agli occhi ma non dalla mente e dal cuore, non si cancella mai. Ho sempre voluto verità e giustizia».

Per la strage di Duisburg la Corte di Cassazione ha condannato all’ergastolo Giovanni Strangio, oggi 38 anni, che si è sempre proclamato innocente. Dopo il rinvio della Cassazione, è in corso a Reggio Calabria il processo d’appello bis a Sebastiano Nirta, oggi 46 anni. È stato definitivamente assolto, invece, il terzo imputato processato per la strage, Giuseppe Nirta detto “Charlie”.

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