«Devo raccogliere... e abbandono tutto quello che ho e me ne vado di qua... non è che io ho paura di loro... ma la gente dice “questo è un infame questo...” non viene nessuno che... cioè perdo tutti i clienti... io mi voglio tutelare che se mi succede qualcosa... sono gli Zucco... hai capito che ti ho voluto dire?».
È un passo di un’intercettazione registrata su un’utenza in uso a un imprenditore di Portigliola – F.M. le iniziali del suo nome –, che nel dicembre del 2012 aveva subito un’aggressione mentre si trovava all’interno del proprio esercizio commerciale. Dall’altra parte del telefono c’era un investigatore che lo consigliava a denunciare l’accaduto: «Denuncia l'accaduto... l’accaduto ok? Quello che è successo... ora io ti do un altro consiglio F… perché non sali all'ospedale e ti fai fare un referto intanto…».
La vicenda rientra nel contesto dell’indagine eseguita dai carabinieri di Locri, denominata “Arcadia”, confluita nella maxi operazione “Mandamento Jonico” condotta dal Ros dei Carabinieri. L’indagine è scaturita a seguito dell’incendio del 13 gennaio 2012 dell'autovettura di un imprenditore di Portigliola che, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbe stato vittima di un gruppo criminoso operante nel centro jonico.
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