Il comune é più libero, meno ingessato e soprattutto non ha più il fiato sul collo del giudizio sui propri conti. La Corte dei Conti, sezione di controllo della Calabria, ha deliberato di approvare la rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale varata dal consiglio comunale il 29 maggio scorso. Era lo stesso piano approvato nel 2016 che da 10 anni, voluto dai commissari, era stato prolungato fino a 30.
I giudici contabili lo hanno ritenuto ammissibile sia per la parte che concerne il riparto trentennale del disavanzo applicato all originario piano, sia per quanto le restituzioni collegate alle anticipazioni di liquidità fruite con il fondo di rotazione. Una pronuncia innovativa spiegata in 20 pagine di provvedimento che è la prima in Italia su questo argomento. A gennaio scorso, dopo che il Comune si era avvalso della facoltà di allungare i tempi di rientro dai debiti grazie alle norme della legge di stabilita 2016, sempre la Corte dei conti aveva bocciato il piano. Quindi il Comune aveva deciso di intraprendere le due strade che erano consentite dalla legge: il ricorso alle sezioni riunite della magistratura contabile e la riproposizione dello stesso piano di riequilibrio. La seconda ha avuto esito positivo e i giudici scrivono che tutto il piano é sostenibile e che non ci sono motivi ostativi per l'accoglimento. Premiato lo sforzo di Falcomatà all’Anci per arrivare a una uniformità di trattamento tra gli enti che avevano deliberato prima il piano di riequilibrio con la vecchia normativa e quelli dopo l’avvento delle nuove norme.
L'articolo completo nell'edizione in edicola oggi della Gazzetta del Sud.
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