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Commissione di accesso antimafia a Villa S. Giovanni

Arriva a Villa San Giovanni la Commissione di accesso antimafia

Arriva “a sorpresa” la commissione d’accesso ispettivo antimafia al Comune di Villa San Giovanni: ad aspettarselo ieri mattina non era davvero nessuno, nonostante in questi mesi, soprattutto prima delle elezioni di giugno scorso, si sia paventata la nomina della commissione da un momento all’altro.

Prima ancora che arrivi il comunicato ufficiale della Prefettura reggina, gli addetti a lavori sanno dell’insediamento della triade commissariale che il Prefetto Michele di Bari, «su delega del ministro dell’Interno, ha disposto al fine di compiere accertamenti e approfondimenti – così si legge nella nota dell’ufficio territoriale del Governo – per verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso».

La commissione è composta dal vice prefetto aggiunto Eugenia Salvo, dalla dottoressa Francesca Iannò e dal ragioniere Pietro Maldonato, funzionari economico finanziari. E come di prassi «l’accesso ispettivo dovrà essere perfezionato entro tre mesi, prorogabili di ulteriori tre qualora necessario».

Tanti avvenimenti in soli otto giorni: il 5 ottobre il “terremoto” amministrativo che ha azzerato l’esecutivo, con l’annullamento da parte del Tar reggino del decreto di nomina del vicesindaco Maria Grazia Richichi a firma del sindaco sospeso Giovanni Siclari (perché senza poteri, in quanto sospeso all’atto stesso della proclamazione) e, a cascata, anche la nomina della giunta da parte della stessa facente funzioni.

Alle luci dell’alba di quello stesso 5 ottobre il fermo, poi convalidato con la misura della custodia in carcere, dell’ex sindaco Rocco La Valle, per concorso esterno in associazione mafiosa, con la specifica accusa di essere collettore di estorsioni e referente della cosca Piromalli sin dal 2007.

Il 6 ottobre la nomina del prefetto Vittorio Saladino a commissario dell’Ente con i poteri di sindaco e giunta; il suo insediamento e l’intendimento di applicare il principio della conservazione degli atti amministrativi per tutto quanto posto in essere dal 14 giugno al 5 ottobre, salvo questioni di legittimità da valutare di volta in volta per le conseguenze su atti futuri.

E in tutta questa confusione amministrativa arriva la commissione d’accesso. Allora torna in mente quell’audizione del Prefetto in commissione parlamentare antimafia in cui lo stesso Michele di Bari parlando, di Villa, non avrebbe sottaciuto un alto livello di attenzione e avrebbe rinviato ogni approfondimento ad una successiva relazione su Villa. E tornano in mente le parole con cui la ministra Finocchiaro, legittimando la nomina della Richichi, ha chiuso la sua risposta al question time alla Camera: la questione Villa presenta «profili molto gravi, perciò la Prefettura assicurerà la massima vigilanza sul funzionamento dell’Ente».

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