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'Ndrangheta, assolto ex vicepresidente del consiglio regionale

'Ndrangheta, assolto ex vicepresidente del consiglio regionale

Il consigliere regionale della Calabria Francesco D'Agostino, ex vicepresidente dell'Assemblea, é stato assolto con formula piena dal Gup distrettuale di Reggio Calabria, Olga Tarzia, nel processo con rito abbreviato scaturito dall'operazione "Alchemia", condotta dalla Dda reggina nel luglio del 2016 contro alcune cosche di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. A D'Agostino, coinvolto nell'operazione insieme ad altre 40 persone, venne contestato il reato di intestazione fittizia di beni, aggravata dall'avere agevolato la 'ndrangheta. D'Agostino, in seguito al suo coinvolgimento nell'inchiesta, si dimise dalla carica di vicepresidente del Consiglio regionale, mantenendo soltanto quella di componente dell'Assemblea.

Assoluzione "perché il fatto non sussiste" anche per i due destinatari di misure interdittive, con sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio, Annunziato Vazzana, detto "Nuccio", di 55 anni, e Salvatore Mazzei, di 65, funzionari della Commissione tributaria. Secondo l'accusa, si sarebbero fatti corrompere da Girolamo Giovinazzo, detto Jimmy, imprenditore al servizio della cosca Gullace. Sentenza di assoluzione anche per Giuseppe Raso, conosciuto come "l'avvocaticchio", accusato di associazione mafiosa, e per Luigi Taiano, (49).

"Oggi giustizia è stata fatta. Per me si chiude una parentesi orribile, che mi ha visto accusato di un reato gravissimo quanto inconciliabile con la mia attività imprenditoriale e con la mia condotta di vita. La mia storia ha vinto contro ogni accusa". Lo ha detto l'ex vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco D'Agostino, commentando la sentenza di assoluzione con formula piena nel processo "Alchemia" emessa nei suoi confronti dal Gup distrettuale di Reggio calabria.

"Dal 19 luglio del 2016 - ha aggiunto D'Agostino - ho atteso questo giorno, riponendo la massima fiducia nella Magistratura, nella certezza che la verità sarebbe affiorata cristallina davanti all'analisi attenta della Giustizia. E così è stato. Oltre vent'anni di attività aziendale di altissimo profilo e quasi altrettanti di impegno politico genuino erano stati messi in discussione, anche con modalità che hanno ferito me, la mia famiglia, i miei collaboratori e tutta la gente che ha sempre creduto nel mio operato. Adesso si apre una nuova fase, nonostante le profonde ferite che non potranno mai essere cancellate".

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