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Incendio tendopoli, arrestata donna

Tendopoli: prefetto, entro oggi tensostruttura

Una donna nigeriana di 47 anni, Lise Emike Potter, é stata arrestata dalla polizia di frontiera a Courmayeur con l'accusa di essere la mandante dell'incendio doloso avvenuto il 27 gennaio scorso nella tendopoli per migranti di San Ferdinando che provocò la morte di una 26enne anche lei nigeriana, Becky Moses. L'arresto é avvenuto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi in base alle indagini dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro da cui é emerso che la Potter avrebbe commissionato l'incendio ad alcuni connazionali, dietro pagamento di una somma di denaro, per vendicarsi di una 25enne che sospettava avere una relazione col suo ex convivente. Le fiamme, una volta appiccate, si propagarono in modo incontrollato distruggendo oltre duecento baracche in una delle quali alloggiava l'incolpevole Becky Moses.
Lise Emike Potter, nel momento dell'arresto, viaggiava su un pullman proveniente dalla Francia.

L'incendio appiccato nella tendopoli di San Ferdinando, oltre alla morte di Becky Moses, provocò il ferimento grave di altri due migranti.
Lise Emike Potter, subito dopo i fatti, aveva deciso di lasciare l'Italia avendo la possibilità di muoversi liberamente perché in possesso di validi documenti per l'espatrio. Da qui l'immediata internazionalizzazione del provvedimento cautelare, con l'emissione di un mandato di arresto europeo, valido in tutta l'area Schengen, e l'avvio di un'intensa attività di cooperazione internazionale tra l'Arma dei carabinieri e gli organi di polizia esteri allo scopo di giungere alla localizzazione della donna e quindi al suo arresto.

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