Grazie alla gestione di fatto di alcune imprese, si erano infiltrati nell'esecuzione di appalti e lavori edili acquisendone il pieno controllo e condizionandone l'ordinaria attività. E' questa l'accusa mossa alle sei persone arrestate stamani dalla Dia di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione "Thalassa" e ritenute appartenenti alle cosche di 'ndrangheta Tegano e Condello operanti nei quartieri di Archi e Gallico, alla periferia nord della città.
L'organizzazione si sarebbe avvalsa anche della "disponibilità" del responsabile dello Sportello unico attività Produttive del Comune di Reggio Calabria - che è tra le 17 persone indagate in stato di libertà - che secondo l'accusa ha rilasciato permessi a costruire ed autorizzato successive varianti in maniera illegittima, in violazione di quanto previsto dagli strumenti urbanistici vigenti.
Le indagini condotte dalla Dia sotto la direzione del pm della Dda reggina Stefano Musolino ed il coordinamento del procuratore vicario della Repubblica Gaetano Calogero Paci, hanno fatto luce sulle vicende relative alla edificazione del "Complesso Immobiliare Thalassa" da parte della società Tegra costruzioni Srl, rivelatasi, per l'accusa, un mero schermo finalizzato a nascondere l'interesse delle cosche "arcote" nell'edificazione e nella successiva gestione della vendita dei fabbricati del complesso immobiliare. Gli amministratori della Tegra Srl, infatti, avrebbero ceduto agli esponenti delle cosche Tegano e Condello la selezione di gran parte delle imprese fornitrici e dei compratori degli immobili, ottenendo in cambio la protezione delle cosche, nonché l'ampliamento dei propri interessi imprenditoriali attraverso la gestione, in una porzione del complesso, di una attività ricettiva. La dimostrazione, secondo le indagini, emerge dalla ricostruzione delle trattative per l'acquisto di una consistente porzione del fabbricato da adibire a punto vendita di una società operante nel settore della grande distribuzione alimentare. Accordi che sarebbero stati definiti in tutti i dettagli tra gli amministratori della società acquirente, la Sgs Group già a loro volta coinvolti nell'operazione Sistema-Assenzio, ed esponenti di spicco delle cosche, occultati dietro il paravento della società Tegra per eludere la possibile applicazione di misure di prevenzione patrimoniali.
Alla luce di quanto emerso dalle indagini, su richiesta della Dda, il gip Domenico Santoro ha emesso un'ordinanza per l'arresto in carcere dei fratelli Andrea e Francesco Vazzana, rispettivamente di 51 e 48 anni, Francesco Polimeni (54), per associazione mafiosa ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, Demetrio e Salvatore Postorino (61 e 63) per associazione mafiosa, illecita concorrenza con minaccia o violenza ed estorsione aggravata, e ai domiciliari per Francesco Richichi (49) per estorsione. Sequestrate anche due ditte individuali e tre società di capitali che verranno affidate alla gestione di un amministratore giudiziario. (ANSA)
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