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Irresistibile Marcello Fonte

Irresistibile Marcello Fonte

Reggio Calabria

La sua vita da quando dieci giorni fa ha conquistato la palma d’oro a Cannes come miglior interprete per “Dogman”, l’ultima opera di Matteo Garrone, ha subito decisamente un’accelerazione. Adesso vive sballottato su e giù lungo lo Stivale tra incontri con i ragazzi, trasmissioni radio e tv e presentazioni. Ma ieri sera Marcello Fonte ha fatto rientro nella “sua” Reggio (stamane a Palazzo Campanella, sede della Regione Calabria, riceverà un riconoscimento) incontrando al cinema Aurora il “suo” pubblico che lo ha stretto in un caloroso abbraccio. Lui non si è sottratto: decine di selfie, specie con gli scout del Gruppo Agesci RC9 Archi-Carmine, strette di mano, tante risate e un pensiero fisso: «Mamma dov’è?». E lei, mamma Pina («Guardatela! Una combattente»), lì accanto a bearsi di tutta quella gente e quella ressa di microfoni e telecamere attorno al suo Marcello.


Il messaggio dell'attore
"Ai lettori della Gazzetta del Sud. Create
valore intorno a voi. Con affetto, Marcello Fonte

L’incontro che ha preceduto la visione del film è stato un condensato di “istruzioni per l’uso” di una vita all’insegna dell’ottimismo. Non quello vuoto e di maniera, ma quello autentico «che ti porta a capire che conta la volontà. Quando vuoi fare una cosa la fai - ha detto Marcello Fonte -. Questo film è stato, per me, la dimostrazione che le cose si possono fare senza cercarsi scuse. Mi sono messo in gioco e alla prova in cose che non conoscevo nemmeno. Nella vita è necessario che non ci si fossilizzi, che non si rimanga fermi allo stesso punto senza prima aver esplorato il resto. Insomma, se devi decidere di fermarti è necessario che prima abbia visto cos’altro c’è attorno. Bisogna imparare “altro”. Io, ad esempio, girando questo film ho imparato a immergermi. Chi era mai andato sott’acqua... Adesso, invece, potrò finalmente vedere i fondali di Reggio, Tropea, Chianalea a Scilla, Gallico... Mi hanno lasciato la muta, la bombola... non vedo l’ora di immergermi. Farò un’escursione subacquea da Scilla alla Jonica...».

Poi Marcello Fonte ha voluto rivivere e condividere con il pubblico in sala quei momenti indimenticabili della proclamazione. «Ci credevo che avrei potuto vincere? Già era un sogno il fatto che io, autodidatta, partito dal torrente Scaccioti, ero là a Cannes, in quel lusso, tra coppe di champagne ogni dieci metri, macchine di lusso, yacht che sembravano navi ... Che vi devo dire: la vita è bella e dobbiamo godercela. Anche qua è meravigliosa: Reggio è fantastica».

Il trionfatore di Cannes ha pure voluto ribadire, assieme allo stretto legame che sente con la “Gazzetta”, che l’importantissimo premio che lo ha fulmineamente proiettato sulla ribalta del cinema internazionale non ha incrinato il suo carattere di uomo semplice, laborioso e straordinariamente generoso. «I premi sono belli ma la soddisfazione che hai quando hai fatto bene una cosa, qualunque essa sia, è impareggiabile - ha concluso -. Non sono un camaleonte che si adatta alle circostanze: Marcello Fonte ero e Marcello Fonte rimango». L’ultima battuta è per quel suo film, “Asino vola”, uscito un paio di anni fa e che adesso potrebbe avere una nuova (e più luminosa) vita. «Mi piacerebbe e ci spero - ha concluso Marcello Fonte - perché quel film ha fatto di Reggio una specie di Cinecittà: tutti noi, tutti reggini, abbiamo lavorato in squadra verso un unico obiettivo. La poesia che c’è a Reggio l’ho vista. Dobbiamo tirarla fuori e per fare questo dobbiamo confrontarci con gli altri. Non rimanere fermi a coltivare solo il nostro orticello. Le cose belle si fanno: dipende solo da noi».

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