Le riprese del film in otto puntate, “ZeroZeroZero”, tratto dall’omonimo libro dello scrittore Roberto Saviano, alcune delle quali si stanano girando in Aspromonte e in particolare a San Luca e il Santuario di Polsi, hanno dato vita a una serie infinita di polemiche.
Da una parte c’è il noto massmediologo Klaus Davi, dall’altra alcune associazioni che operano sul territorio e non sono d’accordo con la produzione del film che, aloro avviso, offrirebbe uno spaccato non veritiero e negativo della nostra terra, e in particolare dell’Aspromonte e i suoi abitanti. Klaus Davi non ha usato mezze misure per mettere a tacere tutti quelli che sono contrari alla produzione del film, e secondo lui, invece di lottare la mafia contrastano i giornalisti. «San Luca – ha detto - è stata soffocata dalla mafia e dalla sua dittatura per decenni. La mafia non conosce la libertà di espressione perché vive sulla prepotenza e la prevaricazione. Pertanto sono assolutamente contrario a qualsiasi forma di censura verso Roberto Saviano e la sua nuova serie tv. La ritengo comunque un’opportunità per il territorio anche se presenta aspetti critici. Non è censurando film e libri che si ricostruisce una reputazione, ma facendo fatti».
Diversa e molto critica è invece la posizione di alcune associazioni che operano sul territorio di San Luca, e in particolare l’associazione “Adesso parlo io” che a Davi ha risposto forte e chiaro e non solo a proposito della produzione del film : «La narrazione fantasiosa di Roberto Saviano circa l’esistenza di tatuaggi a forma di scorpione sulle mani dei bambini di San Luca ha portato lo stesso scrittore e i suoi validi collaboratori a cambiare con degli effetti grafici la fisionomia del paese stesso, trasformandolo in una sorta di scorpione - si legge in una nota -. Tutto questo per avvallare una tesi assurda e per enfatizzare un racconto suggestivo che ancora una volta viene fatto a discapito dei cittadini e del territorio calabrese».
A proposito del film le cui riprese si stanno realizzando - secondo quanto è stato possibile apprendere -, oltre che in Aspromonte anche in America, Africa, Messico, Inghilterra, l’associazione “Adesso parlo io”, ha scritto una lettera aperta al Ministro degli Interni Matteo Salvini. Dopo aver elencato al titolare del Viminale la storia di una comunità e gli effetti negativi, causati da chi considera la Calabria - e soprattutto San Luca - un paese irredimibile, dove per forza di cose le colpe dei padri devono cadere sulle teste dei figli, pregano il Ministro d’intervenire anche bloccando le riprese della mini serie la cui messa in onda è prevista il prossimo anno.
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