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Reggina, per ora regna il silenzio ma sono quattro le mosse attese

Il club ha scelto di limitare dichiarazioni ufficiali

A una settimana dalla fine della stagione regna il silenzio verso l’esterno in casa Reggina. La società, evidentemente per scelta, ha scelto di limitare le parole, consapevole che questo è il momento della concretezza. Una fase che arriva al culmine di un anno in cui non è stato fatto nessuno sconto nei giudizi al nuovo corso amaranto. Sono stati gli effetti di un ambiente ferito, che ha accolto con grande freddezza la nuova proprietà e che subisce ancora il rimpianto per un vaso pregiato rotto dalla mancata iscrizione dell’estate 2023. Il patron Nino Ballarino, il presidente Virgilio Minniti e tutte le componenti sono al lavoro per rimettere insieme i cocci. Lo schema per legittimarsi agli occhi dei tifosi è chiaro: servono il marchio, il Sant’Agata, il cambio di denominazione e una squadra in grado di vincere la prossima Serie D. Da settembre 2023 l’avventura non è partita nel migliore dei modi. Uscire subito dai dilettanti avrebbe dato subito un altro tipo di input e considerazione alla ripartenza amaranto. Non è successo per tanti motivi, ma già oggi conta più l’effetto (un altro campionato di D) che non le cause o le giustificazioni.
Anche perché sul rettangolo verde la squadra, considerati tutti i problemi e le circostanze straordinarie con cui il campionato è iniziato, si direbbe che ha fatto abbastanza bene se solo rappresentasse qualcosa di meno importante di una piazza come Reggio Calabria. Archiviato l’anno zero, ne è già partito un altro dove non ci sarà spazio per recriminazioni e citazioni di difficoltà. Conteranno solo i fatti, fermo restando che sarebbe scorretto dire che di cose concrete non ne siano state fatte. Tuttavia, adesso il cronoprogramma degli obiettivi può finalmente non risentire di partenze in ritardo, situazioni ereditate e difficoltà logistiche di qualsivoglia tipo legate ad una partenza da zero. E l’approccio del club è quello di partire in contropiede, scacciare lo scetticismo e fare in modo che La Fenice Amaranto diventi definitivamente la Reggina per tutti. Il progetto per la riqualificazione e la gestione a lungo termine del centro sportivo Sant’Agata é già stato presentato. Si attendono adesso evoluzioni su questo fronte, uno dei diversi aperti.
Il club presto presenterà la prima offerta per l’acquisizione del marchio (scadenza 28 maggio ), in modo da poter partecipare all’asta il 29 maggio. L’idea pare essere unicamente quella di acquisirlo, senza puntare a soluzioni alternative. Quella che, ad esempio, nascerebbe se fosse il Comune a rilevarlo , per poi metterlo a bando. La strada privilegiata è più onerosa per la società soprattutto nel breve , ma sicuramente darebbe vigore al progetto e dimostrazione di impegno a lungo termine. L'acquisto del marchio, tra l’altro, spianerebbe la strada al cambio di denominazione in ambito federale (anche se si tratta di un iter diverso, da considerare più avanti ). Tutti i prossimi passaggi dipendono da volontà, disponibilità e forza economica della società. Sono oneri, ma anche onori che arriverebbero nel caso in cui si riuscissero a mettere insieme tutti i tasselli del mosaico. E almeno questo è il punto di vista della società che è ripartita dalla Serie D con l’obiettivo di raccogliere l’eredità della Reggina. Ci sono certamente anche scenari diversi, che andranno considerati nel momento in cui dovessero concretizzarsi.

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