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Disfatta Reggina, ma vincerà a tavolino. In campo si salva solo Barillà

Il club amaranto ha inoltrato ricorso per l’errato utilizzo degli under siciliani. Resta la prova super del Città di Sant’Agata

La Reggina si prende una lezione di calcio dal Città di Sant’Agata, ma a fine partita il club amaranto ha preannunciato reclamo in ragione alla violazione da parte dei siciliani della norma sul numero minimo degli under in campo. Al 17’ del secondo tempo, dopo i primi quattro cambi, gli ospiti si sono trovati con giovane in meno rispetto ai quattro previsti dalla regola. Fuori Carrozzo (classe 2004) e dentro Di Domenicantonio (over). Tre minuti dopo l’ingresso di Amore (2004) al posto di Marcellino ha rimesso le cose a posto, ma era troppo tardi. Tutto lascia presagire, dunque, che la Reggina possa ottenere la vittoria a tavolino. Una circostanza che, di fatto, congela il risultato del campo.
Il gol decisivo lo aveva realizzato al 95’ il diciannovenne Christian Lo Grande. Un destro dal limite che si è insaccato all’angolino a conclusione dell’ennesima ripartenza pericolosa dei siciliani. Sarebbe stato improprio parlare di beffa, considerato che la squadra di Facciolo si era fatta nettamente preferire nel corso del match.
Il Sant’Agata era andato meritatamente in vantaggio all’8’ con una bella conclusione di Carrozzo, abile a rifinire una delle tante azioni in velocità portate avanti con brillantezza dagli ospiti. Un gol da centravanti vero realizzato con un destro dal limite.
Quello che dà l’idea di non poter mai fare la Reggina, priva di un attaccante vero che non sia il giovanissimo Coppola. Una lacuna che continua ad essere evidente da inizio di stagione, in attesa del recupero di Rosseti e del tesseramento di Bolzicco. Non c’è quasi nulla da salvare tra gli amaranto, se non Nino Barillà. Unico leader tecnico di una squadra dove emergono in pochi, il capitano aveva anche realizzato il gol del 1-1 con una punizione che lui stesso si era conquistato. Avrebbe meritato che quella rete potesse valere di più del risultato considerato che era andato in campo con il dolore per la morte del nonno avvenuta nelle ultime ore.
Il resto della partita ha visto la Reggina avere anche qualche buona occasione, ma quasi sempre d’inerzia. Questo mentre dall’altro lato c’era un gruppo di ragazzi giovani che correva a velocità doppia, giocava con pochi tocchi e con un numero limitato di passaggi arrivava pericolosamente in area. Giocare una partita d’attesa è forse più facile da impostare, ma la cronaca racconta che le parate più importanti le ha fatte Martinez (nella ripresa ha negato a Mincica la gioia del gol). Nel finale della Reggina, a parte qualche calcio d’angolo battuto, non si è visto molto altro. Resta, invece, nitida l’immagine di una squadra spesso lunghissima, sfilacciata tra i reparti e quasi mai precisa. Il ricorso potrebbe dare tre punti in classifica in più, ma la prestazione resta allarmante

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