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Reggina, distorsione per Barillà: farlo giocare sarebbe un rischio

L’impiego del centrocampista da valutare con molta attenzione. Mercoledì prossimo arriverà al “Granillo” la capolista Trapani

Il campionato della nuova Reggina somiglia sempre di più ad un videogioco: dopo ogni livello o prova superata crescono le difficoltà e gli imprevisti. La gioia per la vittoria sul Lamezia è durata poco sia perché c’è stato da subito preparare la trasferta di Ragusa e perché ieri è arrivata la notizia dell’infortunio di Nino Barillà.
Un colpo subito nel match di mercoledì gli ha causato una distorsione alla caviglia destra. Lo hanno rivelato gli esami strumentali a cui è stato sottoposto e si attende di capire quali saranno i tempi di recupero. Il problema fisico è di quelli per cui la data della ripresa è difficile da stabilire subito e il fatto che si giochi già dopodomani fa crescere il rischio che gli amaranto debbano fare a meno del loro capitano.
L’unica cosa certa è che, se ci fossero le condizioni per giocare stringendo i denti, Barillà sarebbe pronto a scendere in campo. Una scelta che dovrà essere fatta anche tenendo conto della necessità di limitare i rischi. Già mercoledì infatti si va in campo contro la capolista Trapani.
La stretta attualità dice che però Trocini deve confrontarsi con la possibilità di ritrovarsi senza il suo uomo più importante. Nelle prime otto gare il capitano ha dimostrato di essere il leader tecnico degli amaranto e un punto di riferimento per tutto il gruppo.
Qualora non ce la facesse si dovrebbe pensare alle alternative. Con il cambio di modulo nell’ultima gara Barillà è tornato ad agire più da mezzala (nel 4-3-3) che praticamente da trequartista (nel 3-4-1-2 in fase offensiva). Un Mungo in posizione più avanzata rispetto al solito o Ricci sarebbero le ipotesi più probabili per sostituirlo.
C’è da pensare una partita alla volta, ma anche consapevolezza che le prossime due gare per la Reggina siano un crocevia fondamentale per il prosieguo della stagione. La squadra è virtualmente quarta (a -7 dalla prima), aggiungendo alla classifica i tre punti che arriveranno dalla vittoria a tavolino con il Città di Sant’Agata.
La domanda più ricorrente in questa fase è: qual è la vera Reggina? Quella che ha fatto una brutta figura contro i siciliani o quella che ha superato nettamente il Lamezia con intelligenza tattica e qualità tecnica?
A questa domanda si potrà forse rispondere solo dopo che il calendario tornerà ad avere un ritmo ordinario.
La gara con il Ragusa di domenica e quella di mercoledì con il Trapani saranno rispettivamente l’ottava e la nona partita in un mese. Un numero di impegni enorme, soprattutto per chi si è iscritto al campionato soltanto l’11 settembre ed ha giocato spesso ogni tre giorni per mettersi in pari con il resto delle partecipanti al torneo.
La fatica si fa sentire e le assenze importanti ci sono. In questa fase conta solo fare punti, anche con un pizzico di fortuna e andando anche oltre i noti limiti legati ad un attacco che, in attesa di Bolzicco e Rosseti, a livello realizzativo non vale quello delle battistrada.

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