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Taibi: “La Reggina mi emoziona. Il mio è stato solo un arrivederci”. La calda accoglienza del “Granillo” all’ex ds

La calda accoglienza del “Granillo” all’ex ds andato via dopo la perdita della B. «La squadra è valida, con buoni elementi come Provazza e Cham. Paga il ritardo con cui è stata costruita ma Trocini è una garanzia»

Ha assistito al match contro il Trapani, accolto con entusiasmo dal pubblico amaranto. Stiamo parlando del ds Massimo Taibi che si è rivisto a Reggio dopo l’infausta sentenza del Consiglio di Stato: «Mi ha fatto piacere - dice - aver respirato nuovamente l’aria del “Granillo”. Sono stati due giorni intensi nei quali ho rivisto i vecchi amici».

È venuto soltanto per una visita di cortesia?

«In realtà ho deciso di scendere in Calabria per visionare due-tre giovani del Trapani, anche perché da circa un mese lavoro per una società di intermediazione che si trova a Bologna. Spesso mi reco all’estero, vado a visionare talenti in erba. Ho avuto questa opportunità ed ho deciso di coglierla al volo. A Reggio ho colloquiato anche con i genitori di un ragazzo dalle spiccate doti tecniche. Mi sono anche incontrato col ds Mussi del Trapani, oltre che con l’amico Pippo Bonanno».

L’abbiamo vista uscire dallo stadio a metà ripresa. Perché è andato via così presto?

«Avevo un appuntamento a Salerno con Inzaghi e De Sanctis. Siamo stati a cena parlando un po’ di tutto. Pippo è ancora legato alla città di Reggio, tant’è che ha deciso di non lasciare casa. Purtroppo è successo qualcosa di incredibile che non ci ha consentito di proseguire il nostro percorso in riva allo Stretto. Non doveva finire così. Vedere la Reggina in serie D mi rattrista perché non è una categoria consona al blasone della piazza».

Cosa vi siete raccontanti col direttore generale Ballarino?

«Non lo conoscevo, mi ha fatto una buona impressione. Ringrazio comunque la dirigenza per l’ospitalità. Ho provato forti emozioni nel risentire i cori della Sud. Magari ci rivedranno nuovamente al “Granillo”, non subito».

Il direttore generale le ha proposto una collaborazione?

«No, abbiamo avuto un dialogo amichevole. Il mio, come ho più volte dichiarato, non è un addio, ma un arrivederci. Considero Reggio la mia città d’adozione».

Che impressione le ha fatto la Reggina?

«Positiva. La squadra ha lottato, anche se il Trapani si è dimostrato più forte. Nonostante il ko, ci sono alcuni elementi interessanti come Provazza e Cham. Quest’ultimo però non era in campo a causa di un infortunio. Da quello che mi è stato riferito ha ampi margini di miglioramento. Può ricoprire, infatti, più ruoli e lo vedrei anche esterno d’attacco».

Non ritiene che nell’attuale organico manchi una punta prolifica?

«È emerso qualche problema negli ultimi sedici metri. Aggiungo che Rosseti ancora non è al top e Bolzicco era assente. Ma Bonanno e Pellegrino sanno come muoversi e nel mercato che si aprirà a gennaio cercheranno di intervenire».

Trapani, Siracusa e Vibonese sono irraggiungibili?

«Stanno andando forte. La Reggina dovrà cercare di entrare nei playoff, obiettivo alla sua portata per sperare in un ripescaggio».

Come giudica l’operato di Trocini?

«Lo ritengo un allenatore importante che in questa categoria ha sempre conseguito risultati prestigiosi. Ancora è prematuro esprimere giudizi perché la stagione è lunga. Siamo a novembre e per fare, ripeto, una valutazione a 360 gradi bisognerà attendere».

La preparazione cominciata in ritardo può avere inciso sull’inizio balbettante degli amaranto?

«Sì. Il gruppo per i motivi che si sanno non ha svolto il ritiro e Trocini non può certamente fare miracoli. Trapani, Siracusa e Vibonese si stanno allenando già da luglio e la differenza in campo è evidente».

Qual è la sua opinione su Martinez?

«È forte, gli ho visto fare interventi strepitosi».

Il match di Castrovillari nasconde qualche insidia?

«Più di una. Non inganni la posizione in graduatoria dei rossoneri. La Reggina, tuttavia, non avrà alternative ai tre punti. Un pareggio non le servirebbe e sarebbe considerato un passo falso».

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