Due giorni a Reggina-Vibonese. La sfida vale molto per entrambe. Si vedrà se la formazione amaranto, con un livello di conoscenza più alto e due attaccanti over a disposizione, può giocarsela con una delle squadre che sta dominando il campionato.
Le sconfitte con Siracusa e Trapani sono arrivate in momenti e circostanze diverse dall’attualità, sebbene anche oggi si abbia la sensazione che i rossoblù di Buscé restino decisamente più avanti nella costruzione di un progetto in grado di stare ad alti livelli in questo torneo..
Il secondo è capire se la Reggina avrà la capacità di far valere il fattore “Granillo”. Lo stadio non è pieno come ai tempi d’oro, ma giocare davanti a cinque-seimila persone ogni domenica dovrebbe essere un vantaggio che praticamente nessun altro ha. Eppure il ruolino di marcia tra le mura amiche parla di tre sconfitte maturate sul campo e una sola vittoria (contro il Licata). Il successo a tavolino contro il Città di Sant’Agata ha leggermente migliorato una statistica che rende comunque il rendimento casalingo non certo un punto di forza.
Aver incassato i ko con le prime della classe, ossia Siracusa e Trapani, fa sì che il percorso sia spiegabile anche con calendario non certo fortunato. Soprattutto in una fase in cui la creatura tecnica amaranto era ancora in fase embrionale.
Oggi qualcosa è sicuramente cambiato nelle possibilità di scelta di Bruno Trocini. Fino ad ora il suo compito è stato ai limiti dell’impossibile. Ha affrontato criticità che difficilmente si vedono nel calcio con toni pacati e una gestione ottimale.
Adesso è forse arrivato il momento in cui si aspetta di vedere la firma del tecnico sulla squadra. Quando venne ingaggiato, curriculum alla mano, si era iniziata ad intravedere l’alba di un progetto importante. Un’idea che ha trovato parziale conferma nell’allestimento della rosa, evidentemente mancante di un numero adeguato di picchi di qualità tecnica che ci si aspetterebbero da una Reggina che gioca la Serie D.
Il tecnico deve scegliere se è il caso di puntare su un classe 2004 come Velcea in porta, tenendo fuori un punto fermo come Martinez. Sarebbe l’occasione per creare lo spazio per un over in più tra i giocatori di movimento e magari provare il contemporaneo utilizzo di Bolzicco e Rosseti. Una scelta, quella di un giovane in porta, risultata inevitabile con il Castrovillari ma che con la lanciatissima Vibonese avrebbe un altro peso. Così come potrebbe avere una logica adottare l’ipotesi di una strategia conservativa con uno tra il match winner del Mimmo Rende e il centravanti argentino pronto ad entrare a gara in corso. Almeno fino a quando la squadra non sarà potenziata con altri calciatori dello stesso livello. Il pensiero di Trocini su questo aspetto sarà noto solo quando si avrà la formazione iniziale di domenica.
O chissà che il buon rendimento e la disponibilità difensori centrali non spinga prima o poi verso un ritorno al 3-5-2 in ragione delle due punte a disposizione. Anche su questo fronte sarà l’allenatore a scegliere le strade da prendere.
Reggina, per fare il salto di qualità occorre battere una big al “Granillo”
Sin qui in casa due sole vittorie contro Licata e Sant’Agata (a tavolino). Trocini ha più scelta e la squadra è pronta per l’atteso cambio di passo
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