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Pellegrino promuove la Reggina a metà

Il direttore sportivo, approfittando della pausa del campionato, traccia un bilancio complessivo della stagione in corso. «Sono molto soddisfatto, anche se potevamo fare di più ed evitare qualche errore»

Fino a quando la Reggina non riprenderà nome, marchio e soprattutto farà ritorno tra i professionisti non si potrà parlare di normalità calcistica a Reggio Calabria. Della parte sportiva se ne occupa il ds Maurizio Pellegrino che ha ben chiaro non lottare per vincere la Serie D non può e non deve essere la normalità.

Direttore cosa ha pensato al termine dei primi 45’ minuti della gara con il Licata e prima della rimonta del doppio svantaggio?

«Sono abituato a fare riflessioni solo al novantesimo di una partita. Mi preoccupava solo il risultato perché la prestazione non era stata affatto disastrosa. Serviva solo che trovassimo delle soluzioni per raddrizzare la situazione».

Questa squadra si è spesso fermata quando sembrava aver trovato la strada giusta. Come se lo spiega?

«Ogni tanto ci sfuggono tutte le anomalie di questo campionato. A Ravanusa con il Licata siamo arrivati ad avere una rosa che aveva sedici giocatori nuovi rispetto a quelli che c’erano a San Luca con il Locri. Trovare identità tattica e continuità di gioco è stato inevitabilmente difficile».

Arriverà il momento in cui si metteranno da parte queste giustificazioni?

«Ci siamo arrivati adesso. Gli ultimi movimenti di mercato ci hanno portato a dare una quadratura a questa squadra».

I tanti punti persi contro squadre della seconda parte della classifica dipendono dal non avere giocatori offensivi all’altezza di chi vuole stare in alto?

«Gare come quelle con il San Luca ed il Portici sono mancate vittorie che dipendono dalla nostra responsabilità. La prestazione non è stata all'altezza. Una squadra che deve ambire a qualcosa di importante in un modo o nell'altro partite così deve vincerle».

Rispetto al budget annuale che le è stato messo a disposizione, a che livello di spesa si è arrivati?

«Se fosse dipeso dalla società avremmo avuto la possibilità di spendere ancora».

Arrivando al punto: si è scelto di non prendere calciatori importanti per un campionato già compromesso in modo da avere maggiori margini di investimento nella prossima stagione?

«Se sul mercato ci fosse stato un giocatore adatto a noi, utile e potenzialmente determinante anche in vista del prossimo anno nessuno si sarebbe tirato indietro».

Quanti innesti servono per vincere il prossimo campionato?

«Dare un numero adesso è prematuro. Una cosa voglio ripeterla fino allo sfinimento: l'obiettivo della società è vincere il prossimo campionato e per me è un'ossessione».

La soddisfa il lavoro svolto fino al momento?

«Potevamo sicuramente fare di più perché qualche errore è stato fatto, ma sono molto soddisfatto. Siamo sulla strada giusta».

Ci sono trattative per i rinnovi dei calciatori in scadenza?

«Abbiamo già un accordo di massima con tutti loro: Adejo, Porcino, Lika e Velcea. Ci siamo quasi».

Nella Reggina del prossimo anno ci saranno il direttore dell’area tecnica Bonanno, il ds Pellegrino e il tecnico Trocini?

« A fine stagione è giusto che il lavoro di ognuno di noi sia oggetto di valutazione da parte della proprietà».

Dopo cinque mesi a Reggio Calabria quali sono le sensazioni di Maurizio Pellegrino?

«Ho grande rispetto per Reggio Calabria e la sua storia. Inizio a vivere la città e mi sono innamorato di Reggio e della sua gente che comincio a conoscere meglio, vorrei lasciare un bel ricordo come sono abituato a fare»

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