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La Reggina avrà più qualità in tutti i reparti. Si vuol costruire una squadra vincente

Le indiscrezioni su Laaribi evidenziano come si voglia migliorare anche nei settori già ben coperti

Che Reggina sarà quella della prossima stagione? Quando mancano pochi giorni all’apertura ufficiale del calciomercato, non è semplice rispondere a questa domanda.
Intanto la conferma di due giocatori come Porcino e Renelus garantisce grande flessibilità. Il primo (che nasce quinto di centrocampo) può passare da mezzala a attaccante esterno facilmente, l’altro può fare l’esterno del tridente o la seconda punta. Ma è solo un esempio.
Il fatto che, inoltre, sia sempre più vicino un centrocampista come Laaribi segnala la volontà di continuare a puntare molto sui centrocampisti di qualità. Il calciatore, reduce dall’esperienza alla Virtus Francavilla, può assicurare giocate importanti con il suo destro e capacità di inserimento. In un reparto dove già ci sono lo stesso Porcino, Mungo, Perri e Barillà (oltre Zucco e Belpanno con altre caratteristiche). Tutti uomini che sanno attaccare la porta e posseggono attitudine a buttarsi nello spazio.
In attesa di capire se arriverà anche un regista e degli attaccanti importanti, pare chiaro che si cerchino giocate risolutive e gol anche in chi occuperà in partenza la mediana. Un aspetto che, tra l’altro, ha contraddistinto la Reggina della passata stagione.
L’obiettivo è chiaro: il primo posto. In Serie D vince praticamente sempre la squadra più blasonata che rappresenta la città più importante e verosimilmente anche quella che spende di più per costruire la squadra. Far discostare la Reggina da questo binario consolidato negli anni suonerebbe come il segnale che c’è qualcosa di sbagliato. O nella gestione, o nelle scelte o nella mancata corrispondenza eventuale tra persone giuste e posti giusti.
Non si tratta di mettere pressione, ma di dare la giusta dimensione alle cose. Perché se tifosi della Reggina probabilmente si nasce o lo si diventa per sentimento, tenerne le fila è invece una scelta mossa da logica razionale in cui deve esserci consapevolezza di ciò che si fa.
L’attuale proprietà si è presa critiche che non sono toccate ad altri in precedenza. Eppure, al netto di un campionato che sarebbe stato comunque impossibile da vincere, fino ad ora si è fatto tutto quello che si poteva.
Dopo una stagione “bonus”, però, questo è il momento di essere protagonisti. E si parte ovviamente dal mercato, considerato che ad andare in C è sempre o quasi chi si prende l’Oscar estivo per aver costruito la squadra sulla carta più forte. E sotto questo aspetto la D è assai più prevedibile di altri tornei. Lo dice la storia degli ultimi anni.

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