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Reggina, ultimi passi per l’acquisizione del marchio

In dirittura d’arrivo la procedura per ottenere la disponibilità della denominazione storica del club amaranto

Per quella che fu (quasi se ne può parlare solo al passato) la Fenice Amaranto le operazioni per diventare Reggina non si sono ancora concluse. La strada però è già tracciata e nelle ultime ore si sono registrate della novità. Andando, ad esempio, a fare una verifica della partita Iva del club sul sito dell’Agenzia delle Entrate si scopre che qualcosa è cambiato. Quella che, infatti, il 2 ottobre 2023 aveva iniziato la sua attività come ente e organizzazione sportiva denominata Asd Lfa Reggio Calabria adesso si chiama A.S. Reggina 1914 Asd. Asd sta per Associazione sportiva dilettantistica e i tifosi amaranto sperano che quel suffisso possa andare via il prima possibile, possibilmente con il ritorno tra i professionisti con la vittoria del prossimo campionato. Riavere, però, già il logo sulla maglia e il nome storico sarebbe una prima conquista dopo un anno di transizione.
Che qualcosa potesse essere cambiato lo si poteva sospettare dopo un post del patron Nino Ballarino arrivato nella giornata di mercoledì. «Il notaio – aveva scritto sul suo profilo – ha decretato il ritorno della Reggina». E poi nell’immagine a corredo una grafica eloquente: “Bentornata sua Maestà”. Un traguardo importante per il club che ha sborsato 125.000 per assicurarsi il marchio della Reggina 1914 in liquidazione giudiziale. Non si è però ancora concluso l’iter che porterà al cambio di denominazione del club amaranto anche nel mondo del calcio. Entro il 15 luglio andrà infatti fatta istanza e in caso di approvazione da parte delle istituzioni calcistiche tornerà a leggersi il nome Reggina anche su tutte le carte federali ed ufficiali.
L’impossibilità a chiamarsi Reggina da subito dopo la ripartenza dai dilettanti è legata all’impossibilità di utilizzare lo stesso nome di un altro club affiliato (quello non iscritto alla D un anno fa, per intendersi). Un problema che, nel corso degli anni, si è posto anche per altre squadre e che sono ripartite dalla D con altri nomi. Esempi sono la Fiorentina (Florentia Viola), la Reggiana (Reggio Audace), la Salernitana (Salerno). La stessa Reggina nel 2015 per una stagione si chiamò Asd Reggio Calabria. Del problema non si sono quasi accorte squadre che hanno una perfetta corrispondenza tra nome “comune” della squadra come Bari, Catania o Palermo. Il caso più eclatante forse è stato quello di Messina che, qualche stagione fa, si è trovato a vedere nello stesso campionato l’Acr e il Città di Messina con due marchi corrispondenti ad epoche diverse.
Oggi alla Reggina 1914 non è stata ancora revocata l’affiliazione, ma trattandosi di una società ormai in liquidazione giudiziale avendo l’ormai ex La Fenice Amaranto acquistato il marchio le cose non dovrebbero farsi complicate. Si attendono sviluppi legati alla situazione Sant’Agata, per il quale la società spera si trovi al più presto una strada per avere la certezza di avere a disposizione il centro sportivo per il ritiro ed i prossimi mesi.

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