La sospensione del match con l’Acireale, a causa del malore avuto dall’arbitro, è stato un altro “biglietto da visita” che l’amara attualità ha fornito ai tifosi della Reggina. La Serie D è un mondo dove non c’è il quarto uomo e a Reggio non si è storicamente abituati a tutto questo. La classifica dopo solo cinque giornate dice: -6 dalla Scafatese capolista, -3 dal Siracusa. Gli amaranto hanno una gara in meno, ma la riprenderanno con tutte le difficoltà di dover giocare un tempo con un uomo in meno e un gol da rimontare. Ecco perché il match di domenica a Siracusa rischia di essere un passaggio cruciale per il prosieguo del campionato. Un’impresa stagionale necessaria, ma purtroppo per gli amaranto non scontata. Non lo era neanche prima che il campionato iniziasse, considerato che c’era il timore che alla squadra mancasse qualche giocatore di categoria o qualcuno di un livello tale da risolvere partite complesse. Soprattutto nel confronto con formazioni come Scafatese e Siracusa, che avevano attinto prevalentemente da un bacino di calciatori abituati a vincere la D e che oggi sembrano squadre più pronte e reattive.
Le prime giornate non hanno fugato i dubbi, ma anzi li hanno alimentati. La squadra ha certamente qualità, ma probabilmente non ha ancora vissuto quella fase di crescita collettiva che la può portare ad andare oltre gli episodi. Nel primo tempo della gara con l’Acireale ci sono state forti proteste nei confronti del direttore di gara. Qualche episodio ha fatto sentire penalizzati i calciatori amaranto e probabilmente c’era un rigore che poteva mettere in discesa la partita. Una sfida in cui era emersa chiara la sensibile differenza tecnica con un Acireale rimaneggiato. Particolare che rende stucchevole focalizzarsi su circostanze sfavorevoli, dimenticando quelle che invece nelle partite precedenti avevano girato a favore. Dal rigore avuto oltre il 90’ a Barcellona Pozzo di Gotto agli errori sotto porta del Ragusa nella gara finita 1-0. Già in passato si era detto che una squadra che lotta per il primato deve avere la forza di limitare l’incidenza degli episodi. Soprattutto se si chiama Reggina e gioca la Serie D, i margini per appellarsi alla sfortuna sono esigui. La palla passa alla squadra, chiamata ad un’impresa sul campo della corazzata Siracusa.
Reggina, c’è una ripresa da giocare. Ora l’attenzione è tutta sul Siracusa
Dopo la sospensione della sfida con l’Acireale per il malore all’arbitro
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