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A Siracusa una Reggina più prudente?

Attese risposte sulle condizioni di Porcino, una sua presenza farebbe prendere quota a un ritorno al 3-5-2

La vigilia di Siracusa-Reggina ha un’aria un po’ diversa da quella delle ultime partite tra i tifosi amaranto perché il match conta un po’ di più. Agli amaranto serve un'impresa, partendo per una volta non da favoriti. Per la classifica e per il morale. Il programma generale odierno è lo stesso delle settimane precedenti: alle 10.30 l’ultimo allenamento della squadra, alle 12 la conferenza stampa di Rosario Pergolizzi e poi la pubblicazione della lista dei convocati. Oggi si sentirà dalla voce di Pergolizzi quali siano le condizioni generali del gruppo e soprattutto se Porcino sarà della partita. Nelle ultime settimane l’indisponibilità del mancino ha fatto sì che sia stato messo un po’ in disparte il 3-5-2.
La possibilità di difendere a cinque, però, potrebbe tornare un’opzione attuale se si considera la forza dell’attacco avversario. Si tratterebbe di un ritorno al passato che aprirebbe anche alla possibilità di nuove collocazioni per i tre under. Nulla esclude che, ad esempio, Pergolizzi decida di puntare su tre over in difesa e tre over sulla linea di centrocampo. In quel caso tra le opzioni ci sarebbe la possibilità di optare per Giuliodori (2004) come quinto a sinistra e Vesprini (2006) a destra. Possibile che, a quel punto, si possa rivedere Perri (2005) al fianco di Barranco in attacco. L’alternativa è che sia confermato Cham (2005) come terzo a sinistra in difesa e che magari davanti si riveda Ragusa in coppia con l’argentino o un’altra punta veloce come Renelus o Provazza.
Indipendentemente dallo schieramento tattico, Pergolizzi si affiderà ai punti fermi della formazione individuati in questo primo scorcio di campionato. Uomini come Martinez in porta, Girasole e Bonacchi in difesa, ma anche Ba, Barillà, Urso, Giuliodori e Barranco sembrano ancora candidati autorevoli ad una maglia da titolare. Attorno a questi calciatori sarà sviluppata una formazione che avrà il duplice compito di contenere la forza d’urto offensiva del Siracusa e non mostrarsi arrendevole. Per qualcuno tutta questa difficoltà a capire come la Reggina giocherà è conseguenza di un percorso che non ha ancora portato all’individuazione di un undici di base.
Un concetto forse anacronistico nel calcio moderno, ma che nel caso del Siracusa sta dando dei frutti. Gli azzurri di Turati nelle ultime gare hanno proposto spesso formazioni molto simili e, al netto del passaggio a vuoto alla prima di campionato, questo sembra aver consolidato l’identità della squadra. Gli amaranto dovranno stare attenti alla prolificità del tridente composto da Convitto, Maggio ed Alma, ma non solo. In alcune circostanze hanno pagato la poca protezione del centrocampo alla difesa e i movimenti di Candiano tra le linee rischiano di far male. La sensazione è che comunque si vedrà una Reggina più guardinga e non esposta a ripartenze come quella subita nel gol dell’Acireale di domenica scorsa.

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