Tempi stretti per la Reggina che, dopo la convincente vittoria di Enna mercoledì, deve subito pensare al Paternò nella sfida di domenica. Essere a -2 dalla vetta non è un traguardo, ma un punto di partenza. Il dato più importante è che, nonostante un avvio di campionato non esaltante, tutto è ancora aperto e gli amaranto sono pienamente in corsa per raggiungere l’obiettivo vittoria del torneo.
Il paradosso è che la Reggina non sia prima per aver perso due scontri diretti per 1-0 e su rigore. Gare in cui, in quel frangente, Scafatese e Siracusa avevano dimostrato qualcosa in più a livello di consistenza, ma che con un po’ di fortuna avrebbero potuto essere risultati positivi. Così come la punizione di Curiale, al 90’ con l’Acireale e parata con un grande intervento dal portiere avversario, avrebbe potuto dare quei due punti che mancano per il primo posto.
Nelle scorse settimane si sottolineava la necessità che la Reggina acquisisse un’identità tale da offrire prestazioni che non rendessero i risultati condizionabili dagli episodi. Il 4-0 di Enna è stato quasi un paradigma di quella che ci si immaginava potesse essere la partita perfetta. C’è già chi la considera gara della svolta, ma potrebbe esserlo stato di più la vittoria sofferta contro il Licata. Tuttavia, a conclusioni di questo tipo si potrà arrivare solo dopo le prossime verifiche qualora arrivassero auspicabili conferme.
Si respira finalmente ottimismo nell’aria. La sensazione è che la formazione amaranto stia avendo una crescita graduale e consapevole. Il tutto dopo una serie di passaggi che non sono stati indolore, conditi da prove opache in cui si era persa la sensazione di forza di questo gruppo. Sono serviti degli esperimenti per stabilire che il 4-3-3 è l’atteggiamento tattico migliore per chi, come la Reggina, ha la possibilità di schierare tanti attaccanti.
I margini di miglioramento non sono ancora finiti. Serviranno ancora delle settimane affinché la condizione dei singoli cresca fino ad avere tutte le individualità al top della condizione. E oggi è un po’ come se la Reggina, pezzo dopo pezzo, si stia costruendo fino a diventare ciò che si ipotizzava ad inizio campionato. Una squadra che non ha credenziali per stravincere il campionato, ma che con tutte le cose al posto giusto avrebbe la possibilità di giocarsela con le più forti. Anche con qualche evidente difetto nella costruzione della rosa, tra cui spicca quello di non avere perfetti doppioni in termini anagrafici degli under che giocano più spesso. Soprattutto in questa Serie D, però, nessuno è perfetto.
In attesa che tutti arrivino al top, mancano ancora due tasselli: il primo sarà prendere atto del fatto che Pergolizzi abbia trovato la chiave giusta per gestire al meglio una rosa larghissima. Il secondo sarà la continuità di prestazioni e di risultati. Occorrerà che gare come quella di Enna diventino ordinarietà, perché è ciò che si chiede alla Reggina. La squadra, esattamente come avvenuto ieri, si allenerà alle 10.30 al centro sportivo Sant’Agata. Per quanto riguarda gli infortunati under: c’è speranza per il recupero di Giuliodori per domenica, Vesprini dovrebbe essere sempre out.
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