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Reggina, sarà complicato ad Acireale

«Gli acesi lottano per salvarsi e occorrerà dare il cento per cento per evitare la sconfitta»

Domani contro l’Acireale, la Reggina deve vincere per non perdere contatto dalla capolista Siracusa. Pasquale Logiudice, di Reggio, è il ds della Cavese. Dal 1991 al 1996 ha indossato la maglia granata, ottenendo una storica promozione in B con Papadopulo.
L’ex terzino destro, ha giocato anche con Catanzaro, Catania e Messina: «Anche con la Fidelis Andria - ricorda - vinsi il campionato di C1 e in panchina c’era sempre Papadopulo».
Lei che conosce l’ambiente di Acireale per averci giocato, con quale spirito i padroni di casa affronteranno la formazione calabrese?
«Con un atteggiamento battagliero. L’undici di Trocini troverà un clima caldo. L’Acireale sta lottando per salvarsi e darà il cento per cento per evitare la sconfitta. In serie D non ci sono incontri dall’esito scontato e lo si è visto nel match d’andata. Sulla carta la Reggina è più forte e se non commetterà particolari errori avrà ottime possibilità di conquistare l’intera posta».
Con Bonanno vi siete sentiti?
«Pippo è stato mio compagno ai tempi di Acireale e il nostro è un rapporto sincero. Da evidenziare che Reggio il suo percorso è positivo. La dirigenza amaranto è molto seria e spiace per le critiche ricevute. Non meritava di essere messa in discussione. Grazie all’attuale proprietà la Reggina è ripartita, superando un momento delicato. Mi riferisco al fallimento che ha offenso un’intera comunità. Si era ad un passo dalla A e ci siamo ritrovati nell’“inferno” dei dilettanti».
Dell’organico conosce qualcuno?
«Ragusa l’ho avuto a Messina. Nino è sempre tra i migliori e domenica scorsa ha realizzato un gol pesante. L’anno scorso è stato con noi a Cava il centrocampista Urso, altro acquisto azzeccato dall’amico Bonanno. Mi piace anche Barranco che con la sua fisicità riempie l’area».
L’avvicendamento Pergolizzi-Trocini si è rivelato azzeccato?
«Alla luce dei risultati direi di sì. Bruno ha tante capacità e il gruppo si è subito messo a disposizione. I numeri parlano chiaro. Non so, invece, cosa sia accaduto col tecnico precedente, professionista serio».
Quella di De Felice è un’operazione che andava fatta?
«Si tratta di una punta con determinate caratteristiche e la società ha anticipato la concorrenza. Su di lui c’erano altri due-tre club. Vorrei vederlo all’opera e chissà che al “Tupparello” non parta dall’inizio».
Per un posto al sole lotteranno soltanto Siracusa e Reggina?
«Sì, Scafatese, Sambiase e Vibonese non hanno la continuità delle due battistrada. Siracusa e Reggina hanno due organici veramente competitivi. Lo scontro diretto sarà deciso da un episodio».
Pur essendo reggino, non ha mai lavorato nella sua città. Si è mai chiesto il motivo?
«Non saprei. Nella vita mai dire mai e un giorno potrei anche collaborare. Per adesso sono a Cava e mi trovo più che bene visto che nel torneo passato si è ottenuta la promozione in Lega Pro».

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