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Tutta la carica dell'ex Bonazzoli: “Reggina, devi crederci”

Parla l’indimenticato bomber degli anni d’oro e ospite ieri mattina della festa amaranto «I miei preferiti sono Barillà, Adejo e Ragusa. Complimenti a Trocini per il lavoro svolto»

Torna sempre volentieri a Reggio, città dove ha trascorso sei stagioni magnifiche. Stiamo parlando di Emiliano Bonazzoli, ieri mattina presente al all’“Odeon” in occasione della festa amaranto: «Qui ho diversi amici con i quali mi sento, anche attraverso i social. Sono legato alla piazza e mi auguro possa tornare tra i professionisti».
Che sensazioni ha provato quando l’hanno invitata sul palco?
«Emozioni uniche. Il teatro era gremito. Mi ha fatto piacere rivedere alcuni ex compagni. Ci siamo abbracciati con Foti, Martino e Iacopino. Abbiamo scritto pagine indimenticabili e l’apice fu lo spareggio di Bergamo».
Il suo gol è rimasto impresso nella mente dei tifosi. Cosa ricorda di quel pomeriggio allo stadio di Bergamo?
«C’era tanta tensione. All’andata finì 0-0 e si doveva per forza vincere per rimanere in A. Andammo in svantaggio, ma Cozza alla fine del primo tempo riuscì a siglare l’uno a uno. L’Atalanta nella ripresa ci pressò parecchio e Belardi compì un intervento strepitoso su Gautieri. Negli ultimi minuti sviluppammo un contropiede e capitò a me l’opportunità di segnare. Conclusi di sinistro e per il bravo Taibi non ci fu scampo. Rientrammo in Calabria nella notte e la festa si protrasse fino all’alba. Permanenza conquistata per il rotto della cuffia con mister De Canio in panchina».
Le piacerebbe ricoprire un ruolo nella società attuale?
«Certamente. Un giorno mi auguro di poter allenare e se i dirigenti dovessero contattarmi non direi di no».
Ha qualche rimpianto?
«Non avere raggiunto la promozione in A nel periodo di Atzori. Il bolide di Rigoni ci tolse la soddisfazione di qualificarci per la finale. Avremmo affrontato il Padova. Nella gara di Novara ribaltai lo svantaggio firmando una doppietta, fino a quando, appunto, non giunse la doccia fredda. Si era allo scadere e Sarno sfiorò il 3-1».
Come si risolverà la lotta di vertice?
«Bisognerà crederci e non mollare, augurandoci che la capolista possa commettere un ulteriore passo falso. Peccato per il ko nello scontro diretto. Sarebbe stato utile anche il pareggio».
Chi è il suo preferito della rosa?
«Sono di parte e dico Barillà, Adejo e Ragusa. Con tutti e tre ho giocato proprio in riva allo Stretto. Il capitano è l’uomo ovunque e ci fosse stato col Siracusa magari sarebbe uscito un altro risultato. Complimenti pure a Trocini che sta lavorando molto bene».
Scontato il successo con l’Akragas?
«Nessun incontro è facile. La partita va presa con le pinze. Magari arriverà il regalo da parte dell’Enna che affronterà il Siracusa».
Si fa strada l’ipotesi del ripescaggio.
«È possibile. La Reggina dovrà farsi trovare pronta vincendo i playoff, nel caso non riesca a raggiungere il primato».
Quando la rivedremo al Granillo?
“Abito a Padova, è lungo il viaggio fino in Calabria. Appena troverò un momento libero mi piacerebbe risedermi sugli spalti. La Curva Sud è fantastica e, nonostante la categoria, segue con passione i propri beniamini. Nel big-match ho rivisto il pubblico della serie A».

 

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