Il centro sportivo Sant’Agata resta il fulcro del progetto della Reggina. Lo sarà anche nella prossima stagione, considerato che è assai probabile che il ritiro precampionato si svolga ancora una volta in riva allo Stretto. Esattamente come era successo nella scorsa stagione, sembrano esserci i presupposti affinché la struttura di via delle Industrie ospiti tutta la fase di preparazione alla stagione. Indipendentemente da quella che sarà la categoria.
Una scelta che suscita perplessità in chi è sostenitore del fatto che il ritiro andrebbe svolto in montagna, ma che ha spesso contraddistinto la preparazione della Reggina anche in categorie superiori. Più volte, anche in Serie B, le precedenti società amaranto lo avevano preferito a soluzioni in altura. Una scelta dettata dalla possibilità di far leva su una struttura che ha tutto ciò che serve per allenarsi nel migliore dei modi, oltre forse a garantire un’ottimizzazione delle risorse in una società che è sicuramente attenta a come spende.
Il Sant’Agata resta però un simbolo che nel tempo ha fatto sì che quello tra la Reggina e la struttura sia diventato un binomio inscindibile. Più volte ci si è chiesti se fosse opportuno che una società di Serie D si sobbarcasse i costi di una realtà sovradimensionata rispetto alle necessità di un club dilettantistico, soprattutto considerata la necessità di ristrutturarlo e modernizzarlo in diverse sue parti. Se si vuole crescere, però, è un elemento essenziale.
La società attualmente ne dispone di una parte in concessione, ma attende il bando per averlo tutto e a lungo termine. Era maggio 2024 quando la Città Metropolitana ricevette una sola manifestazione d'interesse per la valorizzazione del centro sportivo Sant'Agata. Il club, con il supporto della società specializzata Soseteg, presentò il proprio progetto con una dettagliata spiegazione di riqualificare la struttura. Efficientamento energetico, eliminazione barriera architettoniche, sistemazione o ripristino di tutti i campi di gioco sono alcune tra le operazioni previste.
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