La Reggina vive giugno quasi “sospesa” tra ciò che è stato e ciò che sarà. Il sesto mese dell’anno, tra l’altro, è quello in cui il peso della storia si fa sentire di più. Il 12 giugno 1988 l’ultracentenario percorso amaranto si arricchiva dello storico spareggio di Perugia, con oltre 20.000 tifosi amaranto presenti a sostenere la propria squadra nello spareggio per la B con la Virescit. La vittoria per 2-0 é un dolce ricordo per più generazioni di cuori amaranto.
Oggi, invece, è 13 giugno e sono passati 26 anni da quando arrivò la vittoria al Delle Alpi di Torino (2-1 contro i granata) che valse la prima storica promozione in massima serie. Almeno 15.000 i reggini presenti in uno stadio pieno, anche grazie al fatto che i padroni di casa festeggiavano il ritorno in massima serie.
Ricordi e dimensioni, in questo momento lontani, ma che possono servire come ricarica di fiducia rispetto al fatto che si può tornare a costruire qualcosa di importante. L’errore da non commettere è ovviamente quello di pensare che la risalita sia facilitata dal blasone, anzi.
Per cambiare le cose c’è una mano che potrebbe arrivare dal destino, senza farsi comunque illusioni. Oggi, oltre ad essere una data storica per la Reggina, è infatti anche un giorno importante per saperne di più sulla questione ripescaggio. Si tratta del termine entro cui la Covisoc e la Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi invieranno l'esito della loro istruttoria alle società che, avendone diritto, hanno presentato domanda d'iscrizione ai campionati professionistici. Copia giungerà anche alla Figc e alla Lega di competenza. Di fatto si scoprirà per quali squadre è stata ravvisata qualcosa che non va, potendo liberare spazi per i ripescaggi.
Alla Reggina, come è noto, ne servono cinque.
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