
Per la Reggina le porte del ripescaggio non sono mai state del tutto aperte. C’era uno spiraglio, percepito forse più ampio di quanto non fosse realmente per via di un filo di appassionata irrazionalità. Adesso si è chiuso anche quello dopo che quasi tutte le squadre hanno avuto il via libera per l’iscrizione alla Serie C. C’è da pensare solo alla Serie D e la realtà è dura.
Giorno dopo giorno stanno evaporando le belle sensazioni che la squadra aveva regalato nella fase finale della scorsa stagione. Quello che resta è la mancata promozione, tutto il resto già non conta più. A farsi strada è il peso dell’attualità ed il futuro prossimo: all’orizzonte c’è il terzo anno di dilettantismo. Un’anomalia storica, una sciagura, un tunnel buio in cui l’unica salvezza sarebbe uscirne. Un anno dopo l’esigenza pare essere sempre la stessa: vincere il campionato a... luglio. I protagonisti diranno che le partite vanno giocate, ma la storia del girone I dice che difficilmente la favorita assoluta non vince. Il Siracusa ha rischiato di essere un’eccezione, ma alla fine non ha mai perso il primo posto da quando lo ha ottenuto.
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