
Tre volti nuovi (Correnti, Ferraro e il giovane Lanzillotta), la speranza di un futuro migliore e la sensazione di un’aria che continua ad essere pesante. Può essere questa la sintesi della prima settimana di luglio in tema Reggina, dove l’inquietudine e i malumori dei tifosi sono tangibili. Il mercato non è tambureggiante come ci si aspettava. Può essere che sia ancora presto, ma l’idea che qualche altra squadra stia piazzando colpi di alto livello accresce l’incertezza sui reali valori del campionato. La teoria che il campionato si vinca con le idee, la competenza e non con i nomi, almeno a livello di marketing, ha già fallito nelle due precedenti stagioni.
Qualche mancato rinnovo (i vari De Felice, Barranco, Renelus e Cham) ha dato percezione alla piazza che la famigerata “base tecnica” di tranquillità abbia lasciato spazio all’ansia di dover rifare mezza squadra. E una rosa che deve vincere il campionato si presuppone debba essere quasi completa prima del ritiro. A Reggio ci si aspetta un deciso cambio di marcia nella capacità di portare a Reggio Calabria calciatori che rendano la Reggina la favorita assoluta. Che si costituisca quel famigerato “squadrone”, come é stato definito tra i tifosi, che permetta di vincere senza discussioni il prossimo campionato di Serie D. E se è vero che il calcio non è una scienza esatta in generale, sembra esserlo nel girone I di quarta serie dove vince praticamente chi alla vigilia appare più forte.
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