Reggio

Sabato 23 Novembre 2024

Zampaglione e The Well: «L’horror cupo fa spazio anche al romanticismo»

Federico Zampaglione

Un horror atipico, con interessanti sfaccettature e contaminazioni, che ingloba terrore, mystery ed emozioni vere. A quattordici anni da “Shadow”, salutato come esempio di rinascita del genere in Italia, il cantautore romano Federico Zampaglione torna al cinema dell’orrore con “The Well”, quinta opera da regista, in sala dall’1 agosto per Iperuranio Film e CG Entertainment, dopo essere stato presentato con successo in diversi festival internazionali. Scritto col produttore Stefano Masi, il film vede protagonista l’attrice statunitense Lauren LaVera nei panni di Lisa Gray, restauratrice d’arte americana chiamata a Sambuci, piccolo villaggio della provincia romana, per riportare all’antico splendore un dipinto medievale rovinato da un incendio, nella villa della Duchessa Emma Malvisi (Claudia Gerini). Il primo incarico importante per la giovane donna, che si trasformerà in un incubo, a causa di una antica maledizione che genera creature maligne, sangue e atroci sofferenze. Una vicenda di terrore oltre i canoni classici del genere, come sottolinea lo stesso Zampaglione, che il 29 luglio (ore 20.30) incontrerà il pubblico siciliano a un’anteprima del film all’Empire Cinemas di Partinico (Palermo). «Abbiamo concepito una storia che fosse multiforme e andasse a toccare una serie di emozioni – ci ha detto – Solitamente il cinema horror si muove per stilemi ed una volta presa una certa direzione rimane quella. Con “The Well” abbiamo destrutturato i cliché aprendoci a possibilità narrative diverse: c’è il momento inquietante, quello cupo, misterioso o visivamente scioccante, ma si fa spazio anche al romanticismo». Un film che parte dai maestri italiani del genere per imboccare nuovi itinerari: «C’è il gotico italiano di Mario Bava e Pupi Avati – sottolinea - Sono andato verso quella direzione mettendoci dentro altre corde con un linguaggio moderno, inusuale, aggressivo, mischiando le carte in tavola e riuscendo a creare dei colpi di scena nella narrazione». Ma tutto “The Well” è un atto d’amore verso una narrazione già fiore all’occhiello del cinema italiano nel mondo, oggi poco frequentata. «È disperatamente romantico non solo per alcune corde narrative, ma anche per l’intenzione di base che è quella di riportare in vita il nostro horror, messo ai margini da industria e critici, relegato a qualcosa del passato. Volerlo riportare in auge, in giro per il mondo, è di per sé un atto molto romantico, da grande amore». Il film è stato infatti acquistato in 104 paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Giappone, e si prepara a bissare il successo di “Shadow”. Fondamentale il cast, che vede tra gli altri Linda Zampaglione (figlia del regista e di Claudia Gerini), Lorenzo Renzi, Jonathan Dylan King, Gianluigi Calvani e Giovanni Lombardo Radice, protagonista di film cult come “Apocalypse Domani” e “Cannibal Ferox”, qui alla sua ultima apparizione (nel ruolo del padre di Lisa). «Lo stavo conoscendo durante la lavorazione ed era un personaggio interessante, dalla mente intelligente e vivace. La sera in cui è venuto a girare, appena l’ho visto entrare sul set con gli abiti di scena, ho guardato del monitor e ho capito di trovarmi in presenza di una leggenda. Spaccava l’obiettivo ed era una di quelle facce che incarnano l’horror, alla Vincent Price. Quando ho saputo della scomparsa ci sono rimasto veramente male». Nella versione italiana la voce di Lauren LaVera è della reggina Flavia Altomonte, già doppiatrice di Esther Garrel nel film “Il grande carro”. «In sala Federico ha riguardato la scena doppiata più volte in base al suo obiettivo – ci ha raccontato - ed è stata un’esperienza divertente. Amo molto il dramma e da attrice mi piace lavorare sulla tragedia. Su Lauren LaVera ho fatto proprio questo lavoro e non ci sono state particolari difficoltà perché è un’interprete molto espressiva. Come spesso accade nel doppiaggio, quando doppi attori bravi il lavoro è più facile, e io apprezzo molto il genere horror da spettatrice; questo mi ha fatto amare il personaggio ancora di più». Le musiche sono state composte da Zampaglione e dal fratello Francesco con Oran Loyfer e Luca Chiaravalli.

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