Mimmo Lucano, sindaco di Riace sino al 2 ottobre, quando è stato sospeso dall’incarico dal Prefetto di Reggio Calabria, è passato da ambasciatore mondiale dell’accoglienza ai migranti a migrante “forzato” lui stesso, a seguito del divieto di dimora nel suo paese impostogli dalla magistratura. Da “esiliato”, ha scelto di vivere a Marina di Caulonia. Ironia della sorte, in un’abitazione di via degli Emigrati. In un'intervista in edicola oggi sulla Gazzetta del Sud parla del suo futuro che, «al momento – dice è segnato da tantissime incertezze da non poter immaginare l’orizzonte. Ma mi limita – ammette – il non poter essere a Riace». Per quanto pacato, sul suo viso si coglie la tensione della vicenda giudiziaria che lo ha travolto e, come un fiume in piena, racconta mentre dice di attendere «con serenità il verdetto che verrà». È comunque convinto che il tutto sia scaturito da una «incomprensione. Non ce l’ho con nessuno. Tutti siamo potenzialmente portati a sbagliare. Ovviamente sono fiducioso: non penso mai che si possa agire con premeditazione. Quali sarebbero gli interessi?».