I lavoratori che erano impegnati nel cantiere del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio hanno detto "no" al trasferimento a Ravenna. Troppe le spese da affrontare e sostenere per una trasferta lontana circa mille chilometri.
Ieri, tramite lettera raccomandata, hanno comunicato all’Ati guidata dall’impresa Passarelli la loro decisione di restare in città e adesso, spalleggiati dal sindacato, attendono il licenziamento – l’impresa ha chiesto loro le dimissioni – per la chiusura del cantiere dettata dalla sospensione parziale dei lavori in corso.
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