Giuseppe Pilato, reo confesso dell’omicidio della moglie Mary Cirillo, avvenuto il 18 agosto del 2014 a Monasterace, è stato condannato a 26 anni di reclusione.
La sentenza è giunta nel primo pomeriggio di ieri quando i giudici della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria hanno letto il dispositivo con il quale hanno riformato la condanna all’ergastolo disposta in primo grado dai giudici dell’Assise di Locri nel novembre del 2016.
I magistrati reggini hanno assolto l’imputato, difeso dagli avvocati Giuseppe Gervasi e Marco Tullio Martino, coadiuvati dagli avvocati Bavaro e Sorgiovanni, dai reati di violenza sessuale e dal porto e detenzione di arma, escludendo la premeditazione mentre hanno riconosciuto le attenuanti generiche sulla scorta della sofferenza psichica del 34enne Pilato, al di là della riconosciuta capacità di intendere e volere.
Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Reggio in edicola oggi.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia