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Cocaina dal Sud America alla Calabria, dietro ai 90 arresti fiumi di droga gestiti dalle cosche di San Luca

Dal Sudamerica alla Turchia passando per il nord Europa. Le ramificazioni internazionali della 'ndrangheta sono note e l'operazione condotta all'alba che ha portato a novanta arresti in Calabria, Olanda, Germania, Belgio e Sud America, ne è l'ulteriore conferma.

Fulcro della rete internazionale, secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate in Italia dalla Dda di Reggio Calabria, le principali cosche della Locride, a cominciare dai Pelle-Vottari di San Luca per passare ai Ietto di Natile di Careri ed agli Ursini di Gioiosa Ionica.

Erano loro, secondo l'accusa, a gestire l'imponente traffico di cocaina che dal Sud America giungeva in Italia e nel nord Europa, in particolare in Germania, Olanda e Belgio, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini turchi che avrebbero avuto un ruolo ben preciso, quello di realizzare vani segreti in camion e auto per consentire il trasporto dello stupefacente.

Gli arresti in Calabria, secondo quanto si è appreso, sarebbero stati una trentina. Del gruppo di investigatori che hanno condotto le indagini, per l'Italia hanno fatto parte la Squadra mobile di Reggio Calabria, lo Sco di Roma, la sezione Goa del Gico del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, lo Scico di Roma e il Nucleo speciale di polizia valutaria.

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