Saranno sentite questa mattina le quattro persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale, che ha accolto la richiesta di arresto della Procura antimafia a conclusione dell’inchiesta denominata “Cerere”. Compariranno davanti ai gip Carmelo Gallico e Giuseppe Demetrio Gangemi nel carcere di Reggio Calabria, Teresa Gallico in quello de L’Aquila, dove era già detenuta per la condanna nel processo “Cosa mia” come Domenico Laganà, ristretto dal 7 luglio 2016, da quando cioè è divenuta definitiva la sua condanna nel procedimento “Artemisia”. Saranno interrogati anche i tre indagati ai domiciliari, vale a dire Domenico Cambareri, Maria Curatola e Pierina Elvira Curatola. All’obbligo di firma, invece, è finita Caterina Cicciù. Alla base dell’inchiesta anche molte intercettazioni ambientali e telefoniche dei dipendenti del “Copagri 102” di Reggio Calabria, ufficio che si occupa di formare e inoltrare telematicamente le domande di pagamento all’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura. In una, per esempio, i militari dell’Arma scoprono che quelle pratiche mostravano il modus operandi di alcuni dipendenti dell’ufficio rispetto alle richieste di carcerati. Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Reggio in edicola oggi.