Un solo grido d’allarme: fare presto e subito perché la carenza di sangue, di ora in ora, è sempre più emergenza. Il Consiglio regionale apre nuovamente le porte a questa “sfida” sociale e culturale e si sintonizza, con una cospicua partecipazione di dipendenti, sulle preoccupazioni di Alfonso Trimarchi, primario del Centro trasfusionale del grande ospedale metropolitano.
«Siamo tornati indietro di due anni con mille sacche in meno rispetto agli ultimi 12 mesi: una situazione che ci ha costretto a sospendere anche gli interventi chirurgici – denuncia Trimarchi –. La citta sembra essere ricaduta in un sonno molto pericoloso ed è sorda alle nostre richieste. Fa male doverlo rilevare: in fatto di donazione è l’ultima delle province calabresi dove invece si registrano frigo-emoteche piene. Serve uno scatto d’orgoglio e la consapevolezza che essere donatori non è atto di pietismo, ma un vero e proprio stile di vita, una regola che dovrebbe entrare nella nostra vita quotidiana, al pari di tante altre, per contribuire ad invertire un fenomeno drammatico che ci incalza».
Caterina Muscatello presidente dell’Adspem, ricorda come «lo scorso anno si sia già affrontato, in questa sede, l’emergenza sangue. Oggi la drammaticità è sotto i nostri occhi e, purtroppo, nessun’altra parola, se non emergenza, rappresenta e fotografa perfettamente la situazione di adesso.
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