Le strade della provincia reggina sono un incubo a macchie arancioni, quelle delle reti di protezione disseminate su gran parte delle arterie gestite dalla Città Metropolitana. Ponti chiusi o con problemi strutturali, strade che franano verso valle o che sono state chiuse da anni.
Uno stato di cose che condiziona la libertà di movimento dei cittadini della provincia: da Nord a Sud, dalla costa ionica a quella tirrenica. Un problema davvero molto serio che, in grandi fasce di territorio, limita anche la possibilità di crescita delle aziende, alle quali la politica chiede di investire per crescere, ma alle quali non viene garantita la possibilità di potere muovere merci e mezzi in modo efficiente e rapido. Dalla mattina del 14 agosto scorso, quando il ponte Morandi a Genova crollò, la percezione sullo stato dei nostri viadotti e della rete stradale è cambiata in maniera sostanziale. Da quella data, le strutture che, fino a quel momento sembravano sicure, sono state osservate con altri occhi.
Basta citare il caso del ponte sul fiume Allaro, nella Locride, interdetto dalla fine di agosto al transito dei mezzi di oltre 7,5 tonnellate, per pericoli legati all’abbassamento di alcuni piloni; e ancora quelli tra Oppido Mamertina e Castellace (interdetto ai mezzi pesanti) o di Anoia verso Melicucco, attraversato in mezzo da una frattura dalla quale si vede scorrere giù la fiumara Sciarapotamo.
A ogni pioggia, quindi, le strade provinciali soprattutto nel versante tirrenico, diventato un susseguirsi di cumuli di fango, detriti e frane. Le ispezioni di tecnici e politici, al momento, non hanno prodotto nessun miglioramento sostanziale in mancanza di fondi adeguati per intervenire.
Ci sono anche i “malati cronici”, strade e ponti chiusi da anni e mai riaperti. Restando sul versante tirrenico vale la pena citare l’arteria che collegava la frazione di Drosi a Gioia Tauro. La strada provinciale s’interrompe di colpo davanti a un ponte crollato 8 anni fa e mai più rimesso in piedi dall’ex Provincia di Reggio. Dove nel 2010 c’era il ponte, adesso prospera un rigoglioso canneto, talmente fitto che non si riesce a vedere il corso d’acqua che scorre in basso. Se ci spostiamo verso le pre Serre, in direzione Nord, la Strada provinciale 4 che collegava Laureana di Borrello a Feroleto è chiusa da anni.
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