Non era a Pesaro per scelta ma perché sottoposto a uno speciale programma di protezione in quanto fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese, Marcello Bruzzese, 51 anni, calabrese di Rizziconi (Reggio Calabria) ucciso ieri pomeriggio da due killer con i volti coperti da cappelli e sciarpe, che gli hanno esploso contro una trentina di colpi di pistola automatica cal. 9 mentre parcheggiava in garage sotto casa in via Bovio 28. Abitava con la famiglia in una casa pagata dal ministero degli Interni.
Una vera e propria esecuzione di stampo 'ndranghetista nel centro storico di Pesaro. E' la pista privilegiata dagli investigatori per l'uccisione di Bruzzese.
L'uomo era già scampato a un agguato nel 1995 a Rizziconi, in cui morirono il padre Domenico e un cognato, marito di una sorella, mentre lui rimase gravemente ferito. Verso le 18:30, due killer incappucciati hanno atteso che parcheggiasse l'auto in garage nella stretta via Bovio, dove abitava con la famiglia da tre anni, per scaricagli addosso una una trentina di colpi di arma automatica calibro nove, di cui almeno 15 andati a segno, quando ancora il 51enne era nell'abitacolo della vettura e si apprestava a scendere.
A terra sono stati recuperati oltre 20 bossoli. Il collegamento tra la parentela di Bruzzese con il pentito e l'omicidio non è ancora chiaro. A coordinare le indagini dei carabinieri, insieme ai pm di Pesaro Fabrizio Giovanni Narbone e Maria Letizia Fucci, ci sarà comunque Daniele Paci della Direzione distrettuale antimafia di Ancona che in passato a Rimini si occupò dei delitti della banda della Uno bianca.
Nessuna traccia degli esecutori del delitto che hanno agito in maniera molto determinata e poi sono scappati a piedi tra le viuzze adiacenti nella zona a traffico limitato. Al momento dell'agguato la strada era deserta e i negozi chiusi.
Anche il vicino ristorante aveva da poco chiuso dopo il pranzo di Natale. Sconcerto e preoccupazione tra i residenti della zona. Sentendo la serie interminabile di esplosioni, qualcuno aveva pensato all'inizio a ragazzi che si divertivano con petardi in vista del Capodanno, per poi apprendere che si trattava invece di spari. La vittima, conosciuta di vista da alcuni residenti, viene descritta come una persona gentile e riservata.
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