Saranno diffusi ad aprile dal ministero dell’Ambiente i dati che il Centro regionale Strategia Marina dell’Arpacal, diretto dal dottor Emilio Cellini, ha recentemente trasmesso sulla campagna di monitoraggio della concentrazione di contaminanti chimici nei sedimenti e nel biota (complesso di organismi vegetali, animali, ecc. che occupano un determinato spazio in un ecosistema) che rientra nell’ambito della direttiva europea “Marine strategy” e coinvolge 15 Arpa costiere, con la Calabria capofila della sottoregione “Mari Ionio-Mediterraneo centrale” nella quale sono ricomprese anche Sicilia e Basilicata.
L’obiettivo è misurare la presenza di contaminanti chimici prodotti dall’attività dell’uomo, da impianti industriali ma anche dal traffico marittimo, che, depositandosi nei sedimenti o bioaccumulandosi negli organismi viventi, come pesci e mitili, entrano nella catena alimentare per giungere sulle nostre tavole e, di conseguenza, condizionare il nostro stato di salute.
I campioni, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, sono stati consegnati al laboratorio chimico Arpacal di Catanzaro per l’esecuzione delle analisi previste.
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