Oltre alla morte di un migrante ha provocato la distruzione di circa 15 baracche l’incendio divampato nella notte nell’accampamento che ospita i migranti nella zona industriale di San Ferdinando, già teatro di altre tragedie analoghe. Sono in corso le indagini delle forze dell’ordine per accertare le modalità dell’evento.
I quindici migranti rimasti senza un tetto sono stati trasferiti nella nuova tendopoli gestita dal Comune di San Ferdinando, e grazie all’intervento immediato dei Vigili del Fuoco, il cui presidio è all’esterno del campo, e delle Forze dell’ordine, è stato possibile contenere ulteriori, gravi effetti.
Il prefetto, Michele di Bari, ha immediatamente convocato per le 6 di questa mattina una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nella sede del Comune di San Ferdinando, con il Questore Raffaele Grassi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Flavio Urbani, il vice comandante dell’Arma dei Carabinieri, Stefano Romano, il Sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi, il rappresentante di Vigili del Fuoco, Carmelo Triolo. Nel corso dell’incontro, come riportato in un comunicato della prefettura, sono stati affrontati i vari aspetti volti a consentire il superamento della situazione di precarietà e di pericolo per l’incolumità delle persone e sono state disposte le necessarie attività per la sistemazione alloggiativa dei migranti.
Il prefetto ha richiamato l’importanza «di attuare politiche attive di integrazione ed inclusione nel tessuto socio economico della Piana di Gioia Tauro attraverso forme di accoglienza diffusa, anche ai sensi dell’art. 40 del Testo unico sull'immigrazione, così come convenuto nelle riunioni - ha detto - che si sono susseguite in Prefettura. In quelle occasioni, anche la Regione Calabria ha manifestato la disponibilità a contribuire alla soluzione del problema con strumenti che incentivino le locazioni, come la creazione di un apposito Fondo di garanzia per i proprietari che concedono un immobile in locazione, nonchè l’investimento di risorse finanziarie per l’eventuale ristrutturazione di beni confiscati o del patrimonio pubblico».
In attesa dell’attuazione di quanto concordato negli incontri in Prefettura, dove, si sottolinea, «si è delineata una strategia per realizzare l’accoglienza diffusa in tutto il territorio della Piana», è stato approntato un piano «per trasferire, nel breve periodo e previe le necessarie verifiche di legge, i migranti».
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