Faida. Nessuno lo dice apertamente, ma in tanti lo temono: l’omicidio di Francesco Catalano, uno di quelli che gli inquirenti definiscono “pesanti”, potrebbe innescare violente reazioni a catena.
Che sia stato un omicidio di mafia non c’è dubbio: “Ciccio u bumbularu”, cinquant’anni il prossimo luglio, è stato freddato come un boss, quasi senza avere il tempo di fermare la Fiat Seicento con cui stava rientrando a casa nel condominio “Il Glicine” ad Arghillà Sud, dopo aver chiuso la sua tabaccheria.
I killer (pare abbiano agito in due) lo hanno atteso nel cortile e non gli hanno dato scampo: quattro o cinque proiettili andati a segno tra la testa e il torace, sparati certamente da professionisti che conoscevano le abitudini della vittima.
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