Una delegazione della giunta regionale della Calabria, guidata dall’assessore alle Politiche sociali Angela Robbe, si è recata a San Ferdinando dove ha incontrato il sindaco Andrea Tripodi, ha svolto un sopralluogo nella baraccopoli ed ha avuto un confronto con il prefetto Michele Di Bari. L’obiettivo degli incontri, è scritto in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale, è stato di acquisire tutti gli elementi sulla modalità di attuazione dell’abbattimento della baraccopoli a seguito di ordinanza emanata dal Sindaco di San Ferdinando già nell’ottobre del 2017 e reiterata nei giorni scorsi.
«L'abbattimento della baraccopoli - ha sostenuto il presidente della Regione Mario Oliverio - è stato un obiettivo da noi posto da sempre ed in particolare nel corso delle numerose riunioni svolte nell’arco del 2018 presso la prefettura di Reggio Calabria; ciò per essenziali ragioni di civiltà e di rispetto dei diritti umani dei migranti ricoverati. Purtroppo c'è voluto il dramma delle morti per accelerare una decisione che andava e va accompagnata con azioni concrete in grado di trovare soluzioni abitative dignitose e civili. In tal senso abbiamo sempre espresso piena disponibilità a concorrere concretamente alla soluzione del problema con la messa in campo di risorse e proposte organizzative. La giunta regionale ha predisposto e formalizzato in Prefettura, per ultimo in data 17 gennaio 2019, un progetto integrato in grado di intervenire sul lavoro nero in agricoltura, sulla lotta al caporalato, sul sostegno alle amministrazioni della Piana di Gioia Tauro per la gestione dei servizi, su una rete di trasporti, sulle politiche abitative, sulla costituzione di 'un polo sociale integrato' ed, anche, con la disponibilità di acquisto e installazione presso le aziende agricole interessate di moduli abitativi di 4 posti letto».
«Queste proposte restano in campo - ha rimarcato ancora il presidente Oliverio - e le strutture della giunta regionale stanno continuando a lavorarci affinché l’abbattimento della baraccopoli sia accompagnato da concrete ed adeguate soluzioni in grado di evitare la ricostituzione di ghetti abitativi. Mi auguro che le operazioni di abbattimento della baraccopoli siano un atto di civiltà e che, pertanto, vengano condotte in un clima positivo e nel rispetto delle persone».
«Apprendiamo dalla stampa che ci si prepara allo sgombero della baraccopoli di San Ferdinando con un grande spiegamento di polizia e tanto di postazione per la stampa, si parla addirittura di 900 uomini impiegati. Sinceramente siamo preoccupati, poiché in quell'area ci sono solo lavoratori in condizioni precarie e di difficoltà». Dichiarano in una nota congiunta la Flai Cgil nazionale e la Cgil Calabria.
«In queste ore - prosegue la nota - torniamo a chiedere al prefetto che si proceda allo sgombero solo e soltanto quando tutte le persone attualmente presenti siano andate via, trovando opportuna ricollocazione in strutture adeguate e già individuate. Da questo momento si potrà procedere ad una bonifica dell'area e al suo smantellamento, come chiesto anche il 26 durante la manifestazione a Reggio Calabria».
«Non vorremmo che l'operazione si trasformasse in una mera operazione di polizia con le ruspe in azione mentre sono ancora presenti le persone, persone, che lo ricordiamo, vivono già una condizione di estremo disagio e difficoltà - concludono -. Chiediamo che a San Ferdinando si faccia una operazione di pace, con l'obiettivo di trovare soluzioni e non accrescere paura ed esasperazione».
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