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Anziana morta dopo una rapina a Reggio, scoperte nuove impronte sul corpo

Palazzo Giustizia Reggio Calabria

Di chi sono quelle impronte scoperte dagli investigatori della Polizia di Stato sotto le unghie dell'88enne Maria Ficara, l'anziana donna ritrovata senza vita nella sua abitazione di via Scilla la sera del 21 ottobre 2017 per le botte e i maltrattamenti fisici subiti dopo una rapina finita tragicamente?

L'unico dato che il Pubblico ministero, Roberto Di Palma, ha anticipato ieri mattina in Corte d'Assise riguarderebbe il sesso di chi avrebbe lasciato quelle tracce: apparterebbero a due uomini e una donna. Tre persone da identificare (ovviamente se dovessero coincidere con quelle già presenti nella gigantesca Banca dati interforze) per cui il magistrato che coordina le indagini ha affidato l'incarico di tracciarne un profilo ad un pool di esperti del Gabinetto regionale della Polizia Scientifica.

Un passaggio che potrebbe risultare una svolta decisiva nell'inchiesta.

Ieri udienza impegnativa in Assise. Si sta provando a fare luce sulla serata maledetta del 21 ottobre 2017 ed accertare la reale responsabilità di chi è sotto accusa: Massimo Berlingeri “u stuppatu”; Benito Alessandro Bevilacqua; Patrizia Caristo, 30 anni; e con una posizione marginale Damiano e Massimo Bevilacqua (furto di autovetture). E per due dei principali imputati (Benito Alessandro Bevilacqua e Patrizia Caristo) l'Ufficio di Procura ha rincarato la dose delle accuse proprio nel corso del dibattimento.

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