Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace, è atteso questa mattina al Tribunale di Locri dove inizia la prima udienza preliminare del procedimento penale “Xenia”, per il quale la Procura locrese ha chiesto il rinvio a giudizio per una serie di reati, anche quelli già rigettati in sede cautelare. Insieme al sindaco “esiliato” di Riace ci sono altri 29 indagati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. La Procura di Locri, guidata da Luigi D'Alessio, contesta a Mimmo Lucano e ad alcuni degli indagati anche il reato di associazione per delinquere che avrebbe, tra l'altro, orientato «l'esercizio della funzione pubblica degli uffici del Ministero dell'Interno e della Prefettura di Reggio, preposti alla gestione dell'accoglienza dei rifugiati nell'ambito dei progetti Sprar, Cas e Msna e per l'affidamento dei servizi da esplicare nell'ambito del Comune di Riace». L'inchiesta “Xenia”, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, eseguita dai finanzieri del Gruppo di Locri, diretti dal colonnello Nicola Sportelli, riguarda anche un'ipotesi di concorso in abuso d'ufficio per avere «intenzionalmente» procurato ad alcune associazioni un «ingiusto vantaggio patrimoniale pari a euro 2.300.615,00».