Città infestata dall'amianto ma il progetto della bonifica è finito nel limbo. Una situazione paradossale se si pensa che addirittura due anni addietro il Comune aveva lanciato l'iniziativa ma lo stesso Ente non è riuscito a portarla a termine. I cittadini nell'estate del 2017 hanno aderito alla campagna denominata "Salvaguardiamoci" per bonificare le abitazioni dell'amianto.
Tutto quell'iter è rimasto fino ad ora solo sulla carta perché di fatto non sono mai state avviate le procedure di rimozione dell'eternit. E questo nonostante gli stessi cittadini, con quel progetto, avessero deciso di autodenunciarsi. A distanza di due anni dall'avvio del progetto, il Comune ha affidato a una ditta con sede legale a Cittanova le operazioni che non sono mai partite per una serie di intoppi burocratici e soprattutto per la mancanza degli agenti ambientali della polizia municipale che sono stati impegnati per gli interventi a Ciccarello e per altri servizi disposti dalla prefettura di concerto con la procura in termini di repressione dei reati ambientali.
Paola Serranò, consigliere comunale che segue da tempo questo progetto, è sconfortata. Non sa cosa fare per far partire le procedure e sta tentando di dare la sveglia agli uffici ma l'iter in questo settore è complicato. Peraltro tutto il fascicolo è in mano allo Sportello Ambiente istituito formalmente dal Consiglio comunale. Passerà da questo servizio la gestione di tutte le 700 pratiche e i cittadini che vogliono smaltire l'amianto dalle loro case e che hanno voluto collaborare con il Comune a breve riceveranno ulteriori comunicazioni.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Reggio della Gazzetta del Sud.
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