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Reggio, il pentito Chindemi vuota il sacco con la Dda: dubbi e paure per i clan di Gallico

A Gallico i principali fatti di sangue degli ultimi anni a Reggio (tra cui il drammatico botta e risposta tra l'omicidio di Domenico Chirico, avvenuto il 20 settembre 2010, e l'esecuzione di Giuseppe Canale, personaggio emergente inseguito ed ammazzato in pieno giorno il 12 agosto 2011). E sempre a Gallico tensioni e fibrillazioni criminali tra danneggiamenti, incendi ed intimidazioni, che per gli analisti della Direzione distrettuale antimafia sono «il segno evidente che ci sia una guerra intestina in atto». Due, forse più, anime criminali in lotta per la supremazia sul popolare ed antico quartiere Gallico, la principale frazione a nord della città.

'Ndrine, clan, gruppi di potere in contrasto che adesso soprattutto, ma già da qualche mese, tremano e si interrogano sulle “conseguenze” della collaborazione con la giustizia di Mario Chindemi, il 51enne di Gallico arrestato nell'operazione “De bello Gallico” e colpito da una seconda ordinanza di custodia cautelare lo scorso venerdì per aver partecipato all'agguato consumato la sera del 16 marzo 2018 quando i killer entrarono in azione per eliminare - non riuscendoci per un regalo del destino - Demetrio Logiudice “u boi”, personaggio ben inserito nelle dinamiche mafiose della città e referente degli “arcoti”; ma uccidendo un'innocente - Fortunata Fotugno - che si era appartata in sua compagnia a bordo di un'autovettura “Volkswagen Touareg” crivellata di colpi di fucile dopo una sparatoria all'impazzata.

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