Continua a far discutere la situazione di Radiologia dell'ospedale di Locri, e anche quella, ad essa collegata, dell'ospedale di Polistena. Infatti, a causa della forte carenza di personale medico specialistico, il reparto locrese rimane molte notti senza medico, per cui i pazienti devono forzatamente essere trasferiti con mezzi del 118 in altre strutture ospedaliere con conseguente rischio per la propria salute e dispendio di risorse per l'Azienda. I provvedimenti adottati dalla direzione sanitaria di Locri non non sarebbero risolutori e sono fortemente contestati dagli operatori sanitari e dalle organizzazioni sindacali.
Ieri le segretarie territoriale e aziendale Fsi-Usae, con Emanuela Barbuto e Antonio Taccone, con una nota inviata alla Commissione straordinaria dell'Asp reggina e al direttore sanitario locrese, hanno chiesto «un urgente ed incisivo intervento finalizzato a garantire le prestazioni radiologiche in urgenza/emergenza nel presidio di Locri evitando così gravi disagi agli utenti bisognosi di cure, senza lasciare scoperte le postazioni del 118 distogliendole dalla loro funzione, che è quella di gestire le urgenze».
A provocare la presa di posizione è stata l'ennesima disposizione di servizio, la numero 1315/DSH, della direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Locri, con cui «sempre in via eccezionale» in assenza di «soluzioni alternative se non il blocco dell'attività ospedaliera», si dispone che i pazienti di Locri «necessitanti di prestazioni radiologiche urgenti ed indifferibili, siano canalizzati verso l'ospedale di Melito Porto Salvo per quanto riguarda la diagnostica TAC e presso l'ospedale di Polistena per quanto riguarda la Radiologia tradizionale». I due segretari suggeriscono una soluzione che eviterebbe di sperperare risorse economiche e di utilizzare in maniera inappropriata le autoambulanze del 118.
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