I carabinieri hanno arrestato il latitante Alessandro Agostino, 34 anni, destinatario di un provvedimento restrittivo emesso il 30 gennaio scorso dalla procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria che ha revocato una precedente sospensione di un ordine di carcerazione.
L’uomo deve scontare la pena definitiva di 2 anni, 3 mesi e giorni 18 di reclusione in quanto ritenuto colpevole del reato di associazione finalizzata alla produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti, commesso a Marina di Gioiosa Jonica e comuni limitrofi tra gli anni 2008 e 2009.
Agostino, con numerosi precedenti di polizia in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio, residente a Marina di Gioiosa Jonica, appresa la notizia del provvedimento restrittivo a suo carico si era reso sin da subito irreperibile.
Vani i primi e numerosi tentativi di rintracciarlo nelle sue abitazioni o in quelle di proprietà di persone a lui care nei comuni di Marina di Gioiosa, Gioiosa Jonica, Mammola e Grotteria.
Data la complessità delle ricerche, dovute anche all’abitudine di cambiare periodicamente dimora, è stata avviata un’attività investigativa condotta dalla Sezione operativa della Compagnia di Roccella Jonica e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha permesso di rintracciare il latitante all’interno di una villa ubicata nel centro di Siderno, presa in locazione da una persona estranea ai fatti.
Con lui c'era Antonio Salvatore Commisso, 34 anni, di Gioiosa Jonica, meccanico, con precedenti di polizia per reati contro la persona, il quale gli aveva da poco portato generi di conforto. Latitante e fiancheggiatore erano intenti a preparare il pranzo al momento dell’irruzione e non hanno opposto resistenza ai carabinieri.
La perquisizione all’interno dell’abitazione ha consentito di rinvenire, e porre sotto sequestro 5 telefoni cellulari e 8 sim card che saranno oggetto di successivi accertamenti. Agostino è stato ristretto in carcere a Locri, mentre Commisso è stato arrestato per averne favorito la latitanza ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
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