Quando era uscita dal carcere Maria Teresa D'Agostino, dopo anni di detenzione, a Rosarno era stata organizzata una grande festa con i fuochi d'artificio e i “giganti” a ballare per strada. La cosa non era passata inosservata nelle stanze della Procura antimafia di Reggio Calabria che aveva chiesto e ottenuto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Misura che ieri è stata annullata dalla Corte di Cassazione. I giudici romani, infatti, hanno accolto la richiesta di annullamento formulata dai legali della D'Agostino, avvocati Luca Cianferoni e Nicola Rao. La donna, moglie del boss Carmelo Bellocco, era rimasta coinvolta nell'inchiesta sulla cosca Bellocco di Rosarno. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Reggio Calabria.